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Lampedusa, frontiera d’Europa

Ci sono eventi così duri e crudeli, che è difficile commentare. Ma è d’obbligo, per chi si trova nella privilegiata condizione di “esprimere un pensiero”, non restare in silenzio.

La tragedia che ha riportato Lampedusa al centro dell’attenzione dell’Europa, riguarda ancora una volta un “barcone della speranza“, come vengono definiti, divenuto “traghetto di morte” . il barcone ospitava circa 500 persone fuggite dall’Africa e, di queste, 110 (dati aggiornati alle ore 21.30, altri parlano di quasi 200 e altri ipotizzano possano arrivare fino a 300) sono morte in mare. C’erano anche donne e bambini.

Tito Boeri ha presentato i dati delle morti in mare a largo di Lampedusa. Sono 6700 i morti (sotto)stimati. I dati sono recuperati dal blog di fortresseurope.

http://fortresseurope.blogspot.it
http://fortresseurope.blogspot.it

Sono intervenuti tutti sulla vicenda. Da Papa Francesco, che parla di “una vergogna” al Presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz. Non sono mancati gli interventi polemici e fuori luogo, come di consueto, ad opera di alcuni esponenti leghisti, che hanno accusato la Ministra Kyenge e la Presidentessa della Camera, Laura Boldrini, di essere moralmente responsabili di questa tragedia.

Una vicenda umana drammatica, rischia di diventare ancora terreno di scontro, rabbia e odio. Un pretesto per le proprie propagande politiche, da un lato e dall’altro. Sulla pelle delle persone non è consentito giocare, è disgustoso. Il ministro Alfano si è recato personalmente a Lampedusa, a nome di tutto il Governo, per esprimere il proprio cordoglio. L’Italia celebra un giorno di lutto nazionale e si levano le voci critiche.

Il mio timore è che una vicenda così terribile, ancora, venga usata per un’azione di marketing politico, o in un senso positivo o in un senso negativo. Poco importa, sempre di uso di una tragedia si tratta, e questo è moralmente deplorevole.

L’Italia non può agire da sola nella lotta all’immigrazione clandestina né allo sfruttamento delle persone che, nell’illusione di trovare una possibilità di vita migliore, si affidano a mercenari e “scafisti”, che poi cercano di sbarazzarsi di solo come fossero sacchi di merce avariata.Lampedusa è una frontiera per l’Europa e l’Europa ha l’opportunità di dimostrare quanto crede nei suoi valori fondanti, anche e soprattutto in vicende di questo tipo. L’Unione europea nasce per difendere la dignità degli uomini, la libertà, la giustizia e l’eguaglianza. Sulle rovine della nostra storia, sul dolore delle guerre, l’Europa ha deciso di costruirsi un futuro che guardasse alla pace e alla tolleranza.

Lampedusa è una frontiera della dignità. Siamo tutti responsabili dell’immobilismo che ha portato, porta e porterà alla morte di altri innocenti. L’italia deve imparare, istituzionalmete, il valore dell’accoglienza. Dovrebbero, le istituzioni, imparare dall’esempio di civilità, di fratellanza e di accoglienza dei siciliani.

Queste persone sono disperate. Fuggono dagli orrori della guerra, della povertà, della carestia e delle malattie. Fuggono nella speranza di trovare per sé e per le proprie famiglie un futuro migliore: dignitoso! Non chiedono di essere mantenuti, come bestemmiano alcuni, né di avere tutto riconosciuto. Chiedono il rispetto che gli spetta in quanto esseri umani e che in patria gli è negato per ragioni politiche, religiose, sessuali. Chiedono aiuto, una mano tesa per uscire da una condizione di orrore.

Questa tragedia è solo una delle tante, purtroppo, e se Europa e Italia non intervengono con una seria politica per l’immigrazione, insieme, ce ne saranno altre.

Approfitto per ringraziare i tanti volontari e militari che si trovano in quel posto, per recuperare i corpi dei “cercatori di speranza“. Ringrazio anche Francesco, non il Papa in questo caso, ma un amico che si trova a Lampedusa con l’esercito, per aiutare nei soccorsi. Ci vuole coraggio.

Cronostoria della tragedia e ulteriori approfondimenti >> qui << 

La vicenda sui giornali Italiani:

Corriere, Repubblica, Il Giornale, Il Fatto Quotidiano,  La Stampa.

Fotogallery da Repubblica >>qui<<

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