E’ interessante la politica del doppio binario seguita dalla Bce e dai governi sulle banche. Quando ci si rivolge ai tedeschi si dice che lo stress test dei prossimi mesi porterà alla chiusura di qualche banca, quando si parla agli altri si sottolinea che ci sarà tutto il tempo per una ordinata ricapitalizzazione dei soggetti più deboli. La posta in gioco è alta. A un estremo si può ipotizzare un periodo di ansia per gli obbligazionisti (e perfino per i depositanti) delle banche deboli, con rischi di contagio per i titoli governativi. All’estremo opposto si può invece pensare a un processo di irrobustimento reale del sistema con ricadute positive, nel medio termine, per la capacità di finanziare la ripresa economica.
La Germania si sta posizionando nel negoziato con richieste molto aggressive e pericolose (penalizzazione obbligatoria degli obbligazionisti e revisione peggiorativa dei parametri di rischio per i titoli governativi nel portafoglio delle banche). In genere, nell’Eurozona, le richieste iniziali tedesche vengono molto ridimensionate nel corso dei negoziati e c’è da augurarsi che anche questa volta sia così. Nell’ipotesi di un compromesso, a fine 2014 avremo un sistema bancario europeo meno fragile di oggi, ma tale da non lasciarci ancora troppo tranquilli.
L’analisi completa di Alessandro Fugnoli, capo strategist dei fondi Kairos, si può leggere qui (Pdf)