Mario Monti sembra avere messo la pacatezza in un cassetto. Nelle sue ultime esternazioni, il leader di Scelta civica perde l’usuale calma e se la prende con tutti. Con il Pdl perché “è inaccettabile che si presenti come ‘sentinella anti-tasse’ quando invece costringe ad aumentarle”, spiega in un’intervista a Repubblica. Con Enrico Letta perché, seguendo i diktat berlusconiani, la grande coalizione rischia di “trasformarsi in grande collusione”. Per questo, secondo l’ex premier, occorre un patto di coalizione “chiaro e verificabile”, senza il quale Sc uscirà dall’esecutivo.
I bersagli di Monti non sono finiti qui. E nel colloquio con il quotidiano di largo Fochetti, ne approfitta per bacchettare i suoi, come il ministro della Difesa Mario Mauro “colpevole” di avere proposto un grande centro con Udc e Pdl: “Chi prefigura l’apertura a forze politiche che hanno contribuito al declino dell’Italia, esprime una posizione personale, non quella di Scelta civica”.
Il professore della Bocconi indica anche la via che secondo lui il suo movimento dovrebbe seguire in vista delle Europee: quella del Ppe. Una soluzione che però non sembra condivisa, soprattutto dall’ala cattolica e da quella montezemoliana del partito, più vicine ai socialismo europeo. Il tweet di Andrea Romano è eleoquente a riguardo: “Indispensabile doppia affiliazione europea @scelta_civica: siamo soggetto liberale E popolare. Possiamo, dobbiamo aderire anche a @ALDEParty”.
Dulcis in fundo, Monti riserva una dura stoccata anche al suo ex collega di governo Corrado Passera. Questa volta attraverso un post sul profilo ufficiale di Scelta Civica su Facebook: “Negli stessi giorni in cui il governo lavora per evitare il fallimento dell’Alitalia ‘salvata’ da Passera con i soldi dei cittadini italiani (più di 3 miliardi di euro), l’ex ministro non risparmia critiche all’esecutivo, rivendicando al contempo la lungimiranza di quell’operazione. In buona sostanza le colpe sono sempre di qualcun altro”.
