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Perché temo che Grillo abbia ragione

Il 6 ottobre Grillo scrive:
“Questo governo ha fatto solo annunci e ha aumentato le tasse dirette e indirette. Qualcuno ha detto che qualunque imbecille è capace di aumentare le tasse. Non ha tagliato nulla, auto blu, F35, finanziamenti pubblici, pensioni d’oro, province e mille altri sperperi non sono neppure stati sfiorati. Questo governo ha come obiettivo di resistere, resistere al cambiamento e vendere il patrimonio nazionale, quello che ne è rimasto, per guadagnare tempo”.

Io credo che Grillo abbia ragione.
PD e PDL “discutono sul nulla”.
Che ci frega di sapere se Berlusconi andrà ai domiciliari o ai servizi sociali.
Che ci frega di sapere se sarà privato (secondo me andando contro la Costituzione e il trattato di Roma sui diritti dell’uomo del 1950) della carica di senatore con una legge successiva di 10 anni ai fatti per i quali è stato condannato.
A noi ci frega che Grillo, purtroppo, dice la verità.
E Letta e Alfano non hanno fatto nulla di quello che (giustamente) secondo Grillo sarebbe necessario.
Smettano Letta e Alfano di discutere su IMU e IVA (non ci sono i soldi per evitare quegli aggravi).
Non ci sono i soldi se seguitiamo a subire le angherie della Merkel che vuole un PATTO DI STABILITA’, e si scorda che il patto era il PATTO DI STABILITA’ E SVILUPPO.
L’Italia doveva chiedere (non lo ha fatto il TECNICO Monti, ma non lo fanno Letta e Alfano) che si creasse una “banca di ultima garanzia” come la Federal Reserve americana, e regole democratiche di gestione di una moneta comune.
Non lo ha fatto prima, ma deve farlo prima possibile.
Invece l’Italia si è considerata soddisfatta dell’essere riuscita ad entrare nell’euro e non ha fatto nulla per rendersi simile ai più “virtuosi” soci nell’euro.
Non ha profittato della notevole stabilità dei costi del denaro per cercare di ridurre gli enormi costi della MANO PUBBLICA che sprecava troppo.
Se la corruzione costa miliardi di euro ogni anno, si doveva tagliare il differenziale se si voleva restare in una moneta unica.
E se non si è fatto prima, si deve fare subito oppure si deve prendere in considerazione l’ipotesi di uscita dalla MONETA UNICA se non si adegua alle valute concorrenti svalutandola.
L’uscita dell’Italia dall’euro porterebbe alla fine della MONETA UNICA E forse alla crisi dell’Unione Europea.
Ma se non si usa l’unico potere che abbiamo per rilanciare la nostra economia l’Italia non ha scampo.
.COSA SERVE PER RISANARE LA SITUAZIONE E PER RILANCIARE L’ECONOMIA:
L’austerità è controproducente: “Il momento giusto per l´austerità da parte del Tesoro è l´espansione, non la recessione” (John Maynard Keynes, Lettera al Presidente degli Stati Uniti F.D. Roosevelt, 1937).
A seguito della crisi, in Europa era nata l’idea che l’austerità potesse risanare l’economia.
Ma una affermazione, sempre di Keynes toglie subito ogni illusione:
“Se si ignora il problema della crescita il gettito fiscale dello Stato diminuirà e la situazione peggiorerà”. (E’ quello che Grillo afferma, nell’indifferenza di Letta e Alfano).
E, seguendo l’insegnamento di Keynes, gli USA e il Giappone (che ha un Debito Pubblico quasi doppio del nostro) hanno inondato, dopo la crisi del 2008, il loro mercato interno di nuova moneta (miliardi tanti per far ripartire – con buoni risultati – la loro economia).
Non può, l’area euro, avere una moneta più forte degli USA, che hanno un PIL del 20% superiore a quello di tutta l’area che adotta l’euro.
Gli USA hanno svalutato il dollaro per rilanciare l’economia.
Io pongo a me e a Voi una domanda:
“E’ più utile l’uscita dall’euro o è più utile attuare una politica di creazione di “una vera moneta” – con una Banca di ultima garanzia della moneta
– la creazione di un organismo democratico (che possa decidere a maggioranza) che stabilisca il vero rapporto tra l’euro e la moneta di quella che è ancora la maggiore economia del mondo ?”
La risposta è molto semplice:
“Uscire dall’euro sarebbe una misura molto rischiosa, adeguarlo al valore reale, in modo da non avere una moneta sopravvalutata rispetto al dollaro sarebbe molto meno traumatico”.
L’Italia (alleandosi con tutti i Paesi in crisi) deve chiedere che si crei una banca di ultima garanzia e regole democratiche di gestione di una moneta comune.
Ma se la Germania seguita ad applicare la politica di austerità senza sviluppo e non vuole dare solidarietà a tutti i Paesi in grave sofferenza, allora si danno 6 mesi di tempo alla Merkel e se non accetta di aiutare lo sviluppo muoia Sansone e tutti i filistei e “vaffanculo Europa”.



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