“I bambini ci guardano”. È questo lo slogan scelto da Pippo Civati per la sua corsa alla segreteria del Pd. Da venerdì, termine ultimo per la presentazione delle candidature, il Congresso entra ufficialmente nel vivo. Il giovane candidato lombardo del Pd è pronto e racconta a Formiche.net gli ultimi preparativi: “Questo primo slogan per la mia campagna è legato al futuro, alla freschezza, al rigore che lo sguardo dei bambini ci impone. Punterò molto sul sud del Paese visto che al nord ho un radicamento più diretto e poi sono curioso di conoscere meglio quella realtà”.
Civati, la stampa ha privilegiato la contrapposizione Renzi-Cuperlo per la sfida congressuale. In realtà i numeri sembrano dire che l’anti-Renzi è lei, non il candidato dalemian-bersaniano…
Ai sondaggi credo fino a un certo punto. Sono molto cauto per ora ma è vero che per oltre un mese ho sopportato il silenzio stampa sulla mia candidatura. Addirittura sono circolate voci sulla mia rinuncia alla corsa, c’è stato un codice da Vinci sulla vicenda che non esiste. La realtà è che c’è bisogno di rappresentanza di un’area che è in grande sofferenza, di una posizione radicale e scettica sulle larghe intese.
A proposito di larghe intese, lei è l’unico parlamentare Pd che ha votato il no alla fiducia al governo Letta. Crede ancora che un’altra maggioranza sia possibile?
Non più, non lo è da tempo. Bisogna essere in due e oltre a un Pd che non l’ha mai voluta, c’è stato dall’altra parte un rifiuto. Io dico che è stato sbagliato non provarci. Ora però fatta la legge di stabilità e la riforma elettorale, si può tornare al voto.
Un altro bersaglio delle sue critiche è stato spesso il presidente Giorgio Napolitano. Che ne pensa del suo messaggio sulla situazione carceraria?
Sono stato spesso non vicino alle posizioni del capo dello Stato ma questa volta non mi permetto di fare confusione. L’affollamento carcerario è una questione che viene da lontano e confonderla o immiserirla è sbagliato. Capisco che gli elettori abbiano la pelle sottile riguardo alla giustizia ad personam e la vicenda si presta a interpretazioni maliziose. Ma per risolvere mali estremi come questo si ricorre a rimedi estremi. Ciò che conta è fare bene le cose e sono il primo a garantire che sarà così. Più che altro mi chiedo come sarà possibile trovare una maggioranza su un tema così delicato.
Veniamo al Congresso. Giudica credibile la virata a sinistra di Matteo Renzi?
Mi sembra un po’ di scuola questa virata a sinistra, più tattica che vera rivoluzione. Credo che fino a quando ci sarà lo schema delle larghe intese, virare a sinistra sia difficile. La maggioranza condiziona ciò che si fa, bisogna sempre confrontarsi e si rischia di non potere fare al governo ciò che si dice agli elettori.
Renzi ha detto che “i poteri forti non sono con lui”. Che ne è stato allora di Davide Serra e Diego Della Valle?
Non lo so, io dichiarerò i poteri che sono ancora più forti, gli elettori del Pd. Trovo stucchevole la discussione su chi sostiene chi. Lobby, corporazioni, finanziatori… alla fine se non c’è la spinta popolare, non funziona.
A proposito di spinta popolare, la sua sul web va fortissimo…
Internet è una parte importante dell’attività politica, lo sarà anche nel mio programma. Ma va coniugata sul territorio, “di persona personalmente”, come dice Camilleri.