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Renzi e Cuperlo si dividono il Parlamento Pd

“Che ci siano 100 o 200 parlamentari non importa, l’importante è che ci siano i cittadini”. Non poteva essere altrimenti per l’immagine lontana dai palazzi romani che vuole dare Matteo Renzi. In realtà quei palazzi romani sembrano essere tutti caduti ai suoi piedi.

Nel giorno della presentazione ufficiale delle candidature alla segreteria Pd, i parlamentari del partito si schierano. E sono almeno duecentotrenta quelli che si professano renziani, centocinquanta i sostenitori di Gianni Cuperlo, zero endorsement per ora per Pippo Civati e Gianni Pittella.

Il sindaco che si prepara a conquistare Largo del Nazareno con percentuali bulgare sbanca tra i democrats. E fa impressione soprattutto se il numero si confronta con la sparuta truppa renziana che ha fatto il suo ingresso in Parlamento pochi mesi fa.

Dando uno sguardo ai nomi che compongono la nuova squadra di fan di “Matteo”, si trovano i veltroniani come Walter Verini, circa novanta rappresentanti di Area Dem come Dario Franceschini e Antonello Giacomelli, i lettiani Francesco Boccia  e Francesco Sanna (che le indiscrezioni davano invece “cuperliano”), alcuni bersaniani “dissidenti” come Alessia Morani e Alessia Rota, l’ex dalemiano Nicola Latorre.

Truppa di ex Ds per Gianni Cuperlo con Pier Luigi Bersani e i suoi, Ugo Sposetti, Vannino Chiti. Con il candidato dalemiano anche i Giovani turchi, i popolari guidati da Giuseppe Fioroni, il viceministro Stefano Fassina, Cesare Damiano, alcuni lettiani come Paola De Micheli e Guglielmo Vaccaro.

C’è chi invece preferisce non schierarsi. Chi lo fa per ruolo come il premier Enrico Letta e l’attuale segretario Pd Guglielmo Epifani. Chi perché non si riconosce in nessun candidato, come Rosy Bindi: “Non si tratta di una forma di disimpegno o peggio estraneità: pur apprezzando questo o quel profilo dei singoli contendenti non mi riconosco pienamente in nessuno di loro. Con la mia scelta penso di favorire una competizione più vera, libera da sponsorizzazioni e ipoteche sul futuro e la considero un gesto di generosità”. Renzi sicuramente apprezzerà.

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