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Rosy Bindi, la pasionaria di Sinalunga

Catapultata nel 1989 nel collegio elettorale del Nord Est nelle liste della DC alle elezioni europee in coppia con Andreotti e il sostegno generoso dello “squalo” Sbardella, viene poi imposta, senza averne i titoli indicati dallo statuto, alla segreteria regionale della DC del Veneto contribuendo non poco alla sua fine.
Sollecitatrice e anticipatrice della dissoluzione della DC nel PPI, attraversò la perigliosa marcia dalla Margherita al PD di cui assunse la Presidenza.

Ieri, Rosy Bindi, in spregio agli accordi di maggioranza, è stata eletta alla presidenza della commissione antimafia, ennesimo attacco al governo Letta-Alfano con l’inquietante scelta aventiniana del Pdl. Ancora una volta la “pasionaria di Sinalunga” assume quel ruolo di provocatrice mosca cocchiera alla ricerca di equilibri più avanzati.
Un tema di riflessione in più per Letta e compagni alla vigilia del loro prossimo congresso, tenendo presenti i precedenti della carriera politica bindiana: dove arriva lei qualcosa si rompe e si distrugge.

Ettore Bonalberti
www.insiemeweb.net
www.lademocraziacristiana.it



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