Nella pagina, che sabato il “Corriere della sera”- il quotidiano ha rispolverato anche Mastella !- ha dedicato a Epifani, il segretario del Pd ha detto di apprezzare Renzi, ma anche Letta, Fitto ma anche Alfano. L’intervistato, in ginocchio, da Cazzullo, era Guglielmo, o Walter Veltroni ?
Sugli anni passati nel Psi, il segretario Pd ha glissato sui ruoli di secondo piano, riservatigli da De Martino e poi da Craxi.
Quanto a Bettino, ha ricordato che, da giovane, “affondò le radici nella sinistra” molto di più di Renzi. Neppure una domanda, nè una risposta, sulle degenerazioni del craxismo, sulle tangenti, sulla triste fine del capo, ad Hammamet, e del centenario partito socialista.
Infine, l’ex segretario della Cgil si è limitato a trovare “divertente” che il suo ex compagno socialista, corrente de Michelis, Brunetta, oggi Pdl, gli rimproveri l’oro di Mosca al Pci. Risposta evasiva sul fatto, storico, che i capi comunisti e post-Pci furono “salvati” dall’amnistia, che coprì i reati, commessi prima del 1989.
Il premier post-DC, Enrico Letta, da parte sua, si è dimostrato risoluto e coraggioso, nel proporre l’abrogazione di una legge, quella sull’immigrazione, firmata da 2 statisti giovani, forti, in ascesa e molto influenti, nei partiti, nel Parlamento e nel Paese : l’ex deputato, Gianfranco Fini, e l’ex leader della Lega Nord, il senatùr Umberto Bossi, dagli attributi sempre più duri, anzi d’acciaio…
Pietro Mancini