Cambio al vertice dell’agenzia spaziale russa. L’ex viceministro alla Difesa Oleg Ostapenko prenderà il posto di Vladimir Popovkin alla guida della Roscosmos, con il compito di dare nuovo slancio all’ente, reduce da una serie di fallimenti,e rafforzare il ruolo di Mosca nella corsa allo spazio.
Il primo ministro Dmitry Medvedev ripone grande fiducia nel nuovo direttore. “Spero che i problemi avuti dalla Roscosmos saranno superati con il tuo arrivo”, è quanto ha detto il primo ministro in un incontro con Ostapenko che ieri aveva lasciato l’incarico governativo. “Confido nella riuscita dei prossimi lanci secondo i piani”, ha aggiunto con in mente la serie di lanci falliti, l’ultimo dei quali a luglio, quando un razzo Proton partito dal centro Baikonur, in Kazakistan, che avrebbe dovuto portare in orbita tre satelliti Glonass ricadde al suolo dopo pochi secondi.
Le ragioni dell’estromissione di Popovkin non sono state spiegate nella nota del governo, ricorda l’agenzia Ria Novosti. L’ormai ex direttore ha lasciato l’incarico “con dignità”, ha però commentato su Twitter, il vicepremier Dmitry Rogozin, nell’aggiungere che il successore arriva circondato da grandi aspettative.
Gran parte dei fallimenti dell’industria spaziale russa sono imputati a problemi di gestione e alla qualità dei mezzi. Tra il 2010 e il 2012 la Roscosmos ha portato a termine appena il 47 per cento dei lanci di satelliti previsti. Una commissione di revisione ha inoltre criticato l’agenzia per aver lasciato il controllo dei progetti a compagnie private o statali.
La nomina di Ostapenko è il primo passo di quello che dovrà essere una riforma del settore che ricorda i fasti degli anni Sessanta del secolo scorso, durante l’epoca sovietica.
Un primo cambiamento, scrive il Moscow Times, sarà lasciare all’agenzia il compito di indirizzo, di assegnazione dei contratti, e di supervisione sulla ricerca e sulle operazioni in rampa, privandola invece di influenzare le decisioni delle società del settore tramite uomini nei consigli di amministrazione.
Il secondo punto della riforma sarà far nascere una nuova società che riunisca i diversi impianti che producono razzi e satelliti, oggi divisi in un rivolo di una decina di strutture integrate e organizzazioni indipendenti. La nuova società si chiamerà United Rocket and Space Corporation, riporta il quotidiano moscovita in lingua inglese. Alla guida del nuovo colosso dovrebbe andare lo stesso Popovkin, in un rimescolamento delle poltrone nel settore.
Il “radicale accentramento” dell’industria spaziale ha come obiettivo combattere le inefficienze e ridurre i costi “rafforzando gli sviluppatori e i produttori”, ha spiegato Rogozin. Servirà inoltre a ridurre la dipendenza dall’importazione di componenti, preferendo al contrario quelli di produzione domestica.