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Vi spiego perché Obama gioca con lo shutdown

Le parole costano poco e in effetti, non essendoci precedenti di default americano negli ultimi 150 anni, ci sarebbe nel caso parecchia confusione. Alla lunga, inoltre, la guerra dei nervi in corso a Washington e la chiusura di qualche centro di spesa governativo non mancherebbero di penalizzare la crescita.

Attenzione alle date, però. I mercati sono fissati sul 17 ottobre come giorno in cui il Tesoro americano finirà i soldi. In realtà la data vera è tra il 24 e fine mese. Non è poi corretto dire che finiranno tutti i soldi, è vero invece che il Tesoro dovrà limitarsi a spendere quello che continuerà a incassare dalle tasse, che non è certo poco. Da qui a dire che il Tesoro sospenderà il rimborso dei suoi titoli e degli (esigui) interessi ce ne corre. I paesi emergenti, quando erano poveri e si trovavano in temporanee crisi di liquidità, facevano acrobazie incredibili tra le poste di bilancio pur di onorare i loro debiti. L’Argentina della Kirchner, uno dei paesi peggio gestiti, compie ancora oggi periodiche incursioni a scopo di rapina nel suo ente di previdenza sociale quando deve pagare le cedole dei suoi bond in dollari. Il Venezuela, dal canto suo, saccheggia il suo ente petrolifero.

Insomma è una questione di volontà politica. Chi vuole pagare paga. L’amministrazione Obama, tuttavia, non ha fretta di risolvere la crisi immediatamente e ha anzi interesse a drammatizzarla al massimo per spaccare i repubblicani e dividerli una volta per tutte in due partiti, uno centrista e uno radicale. Obama sa anche che non potrà tirare troppo la corda e continuare al tempo stesso a presentarsi come adulto responsabile. Quando un adulto responsabile e un adolescente dalla testa calda smettono di parlarsi, gli spettatori (in questo caso gli elettori) inizialmente danno torto al giovane dai modi sgarbati, ma dopo qualche tempo iniziano a spostare la colpa sull’adulto che rifiuta il dialogo. In pratica, quindi, se il nostro calcolo è corretto Obama cercherà di alimentare l’attesa del default ma cercherà alla fine di evitarlo, come del resto anche i repubblicani.

Leggi l’articolo completo della newsletter Il Rosso e il Nero tratta dal sito di Kairos

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