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Pd: Necessaria una nuova Utopia, come il socialismo delle origini

Se mai fosse vera la previsione del politologo Michele Prospero sull’Unita’ che il “confronto senza nemici” tra i tre caballeros, Gianni Cuperlo, Matteo Renzi e Pippo Civati, in corsa per la leadership del Pd, avrebbe sancito il passaggio “dalla politica dello spettacolo alla politica dei contenuti”, sorti e compiti della ‘sinistra italiana’ sarebbero gia’ stati assegnati al ruolo di ‘cenerentola’ della cultura e della politica a venire. Le stesse indicazioni, assai retro’, sui rispettivi Pantheon: Enrico Berlinguer, don Mazzolari, il sindaco di New York, lasciano, ad esser generosi, interdetti per l’obnubilazione di ogni pur minimo riferimento al ‘socialismo’, da non assimilare al Psi misconosciuto di oggi o al ben noto Psi di ‘nani e ballerine’ e..tangenti di ieri, ma al ‘socialismo delle origini’, quando non si sapeva neanche cosa fosse. Ma, per un moto spontaneo di ribellione allo status quo, emerse l’Utopia di una nuova societa’ e, con essa, la progettualita’ dell’emancipazione, dalla schiavitu’ psico-fisica, di ‘qualcuno’ – contadini ed operai, uomini e donne – dalla prepotenza di ‘qualcun altro’ – la grande borghesia che preparava guerre e dava vita in Europa al nazi-fascismo con la complicita’ silente del Vaticano – attraverso il pensiero originale di un nucleo di pionieri della ‘liberazione umana’: Antonio Gramsci, Piero Gobetti, Anna Kuliscioff, i fratelli Rosselli. I quali, lungi dalla famigerata ‘prassi staliniana’ illiberale e votata poi, con ‘la via italiana al socialismo’ di Palmiro Togliatti, al consociativismo con il Vaticano e la Dc, progettarono un ‘socialismo liberale’, dove liberta’ e uguaglianza potessero stare assieme, dai tratti chiari di laicita’ e dai forti connotati di umanita’, cioe’ rivolto alle persone nella loro specifica individualita’ e quali soggetti della societa’, della collettivita’. Socialismo e laicita’, emancipazione psico-fisica, e ‘liberazione umana’, attendono ancora di essere concretizzate, messe in atto. Superare l’attuale ‘modello liberista’, generatore di diseguaglianze economico-sociali crescenti che minacciano la stessa liberta’ delle persone, andare oltre il ‘berlusconismo’, che nella realta’ non esiste, non lo si fa con operazioni mediatiche, di puro trasformismo e senza un radicale rinnovamento della cultura e della politica che sta in un’idea di progettualita’ per la quale occorrono fantasia ed immaginazione, insomma senza una nuova Utopia: come fu ‘il socialismo delle origini’ che, pur non avendo vinto, ha portato, alle persone, conquiste sociali (liberta’ sindacali e politiche) e civili (diritto al divorzio e all’aborto) inestimabili non solo sul piano economico, e ritorna d’attualita’ con le prossime elezioni europee per le quali il socialismo europeo e’ alla ricerca di una ‘good society otherwise rich’. E la previsione del politologo Prospero di una smentita!

 


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