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Alemanno e Marino, un Campidoglio di debiti

Grazie all’autorizzazione del gruppo Class editori pubblichiamo il commento di Edoardo Narduzzi apparso su Italia Oggi, il quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi.

Il Modello Roma, se mai è effettivamente esistito, a consuntivo ha prodotto davvero pochi risultati. I recenti scandali della società di trasporto locale, Atac, con un management strapagato ma incapace perfino di controllare la regolarità dei biglietti circolanti, e il disavanzo di bilancio di Roma Capitale, sulla soglia del default, segnalano un contesto politico-amministrativo più vicino a quello dei paesi in via di sviluppo che non a quello di una grande regione di un’economia del G8.

IL PRIMATO DEL LAZIO

Nell’ultimo ventennio, cioè a partire dal 1993, anno nel quale sale in Campidoglio il quarantenne Francesco Rutelli, il Lazio come territorio ha raggiunto un primato da fare invidia alla Grecia: quello di territorio italiano con il più elevato indebitamento degli enti locali. E che record! Al 30 settembre scorso, secondo i dati del ministero dell’economia, la regione di Roma aveva accumulato 22 miliardi e 228 milioni di debiti pari a 3.993 euro per abitante.

IL PREZZO DA PAGARE

Per avere un’idea di quanto il dato sia abnorme è sufficiente leggere gli stessi indicatori della Lombardia e dell’Emilia-Romagna, rispettivamente, pari a 12 miliardi e 941 milioni ( 1.316 euro per abitante) e 5 miliardi e 75 milioni ( 1.157 euro per abitante). Negli ultimi quattro lustri, a Roma e dintorni, il debito ha galoppato senza freni e oggi l’intera collettività nazionale paga il prezzo, in termini di maggiore spread sui titoli di stato e sui mutui pubblici, di questa gestione distante anni luce da quella realizzata, per esempio, dal sindaco di New York, Michael Bloomberg. Ma questo keynesismo de noantri ha almeno prodotto più Pil e sviluppo territoriale oppure tutto o quasi si riduce a nuovo debito per finanziare spesa corrente fuori controllo come la vicenda dell’Atac o quelle delle Asl fanno presumere?
Le statistiche certificano che la crescita economica di Roma e della sua regione negli ultimi vent’anni non è stata in alcun modo superiore o significativamente diversa da quella della parte più dinamica dell’Italia. Il Pil pro capite della provincia di Roma è sì al di sopra di quello della media nazionale, ma ancora molto distante da quello di Milano o di varie province del Nord.

Leggi il commento completo su Italia Oggi


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