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L’ultimo capitolo del ventennio berlusconiano

La nuova maggioranza parlamentare anti berlusconiana ha concluso trionfante il capitolo della ventennale storia della “Colonna infame del XXI secolo”. Luigi Zanda ha finalmente potuto consegnare lo scalpo del Cavaliere ai suoi mentori di area debenedettiana e passerà alla storia come il “Francesco Ferrucci di Palazzo Madama”.

Una brutta figura anche quella fatta dal Presidente Grasso, fisica espressione dello strapotere della magistratura sul potere politico esercitato di fatto dagli ex togati, dentro e fuori le aule giudiziarie.
Peccato che a questo esito si siano piegati un Presidente della Repubblica su cui avevamo riposto molto credito e un PD follemente destinato alla prossima egemonia del pischello fiorentino.

Ora ad Alfano e agli amici del NCD e dei popolari con Mauro spetta il compito di presentare un progetto di riforma della giustizia non più eludibile. O si attende la prossima chiamata del “fuori un altro!”, dopo ciò che già è accaduto a Mastella, Prodi e, alla fine, allo stesso Cavaliere? La prima Repubblica visse l’ignominiosa umiliazione di Craxi e la sua fuga. La seconda si conclude sulle tinte fosche di un annunciato Piazzale Loreto non ancora giunto al suo esito finale. Sulle piazze si agitano truppe berlusconiane mai dome e drappelli viola osannanti alla fine del “Caimano” con il coro delle tricoteuses e dei sans culottes grillini .

Nessuno che, a partire dai massimi vertici dello Stato, sappia raccogliere o dare risposte convincenti ai pesanti e fondati rilievi che il saggio del prof.Giuseppe Guarino pone sulla fine della democrazia in Europa. Una fine perpetrata da un regolamento nullo, un autentico “colpo di Stato” che fa correre una “falsa moneta” nell’assoluto colpevole silenzio di chi non ha più funzione di guida e di comando.

E pensare che molti dei responsabili che sottoscrissero quegli accordi sono ancora vivi e vegeti, qualcuno elevato ai massimi livelli di rappresentanza istituzionale, contro i quali si dovrebbe avviare un’azione collettiva di responsabilità, viste le drammatiche condizioni che per quelle scelte sciagurate stanno subendo gli italiani.
Saremo capaci di offrire al Paese una nuova speranza prima che la frustrazione e lo sdegno diffusi finiscano col far prevalere una deriva autoritaria incontrollata e incontrollabile?

Ettore Bonalberti
www.lademocraziacristiana.it
www.insiemeweb.net



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