La connessione internet tramite fibra ottica è presente solo nelle grandi città e la velocità media è di 100 Mega: i dati di SuperMoney.
La rete internet è un servizio necessario, un bene primario e un elemento decisivo anche per il business delle aziende che non lavorano nel settore web. Dotarsi della tariffa più adatta implica, a monte, una serie di valutazioni di carattere economico e pratico. Risparmiare sulla connessione è diventato relativamente semplice, grazie alla possibilità di porre le tariffe Tiscali a confronto con quelle Fastweb, TeleTu ecc. Più complicato è individuare una linea di qualità top, e ciò a causa del digital divide che contraddistingue (e zavorra) da sempre il Bel Paese.
Secondo l’ultimo studio dell’Osservatorio SuperMoney, l’unico in Italia ad essere accreditato da Agcom (Autorità garante per le comunicazioni) per il confronto tra le migliori tariffe di telefonia, sono ancora pochi i lavoratori con partita Iva che riescono ad attivare una connessione internet con fibra ottica. Navigare sul web ad alta velocità è, insomma, un vero e proprio miraggio a causa delle difficoltà infrastrutturali presenti nel nostro Paese.
Le ragioni di questo trend sono da rintracciare nella scarsa diffusione della fibra ottica sul territorio nazionale: la fibra ottica è presente solo nelle grandi città e la velocità a 100 Mega è disponibile per ora solo a Milano, grazie a operatori come Infostrada, Telecom Italia, Fastweb e Vodafone. Ciò si traduce in un limite tangibile per i professionisti italiani: solamente l’11,3% riesce, infatti, ad attivare connessioni internet super veloci.
I dati SuperMoney evidenziano, inoltre, che, di fronte ad una tale lacuna del Paese, l’82,6% dei professionisti rinuncia alla fibra ottica optando per una tradizionale connessione Adsl (velocità media 20 Mbps). Ancora troppi imprenditori e liberi professionisti – rivela SuperMoney – navigano solo a 10 Mbps (l’1,7% del campione intervistato) o a 7 Mbps (3,9%).
Andrea Manfredi, Amministratore Delegato di SuperMoney, ha così commentato i risultati dello studio: “Come si può pensare di rilanciare l’attività delle imprese italiane se queste non possono contare neanche sull’infrastruttura necessaria per lavorare nel contesto del 2013? Digitalizzazione, cloud, e-commerce: il modo di fare impresa non è più quello di una volta. Per restare competitivi a livello nazionale e internazionale bisogna sfruttare al massimo le potenzialità di internet: senza banda larga è impossibile, operatori e istituzioni non possono non tenerne conto”.