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Come costruire l’area popolare

Per ricostruire l’area italiana dei popolari è necessario lavorare su due fronti: quello degli attuali partiti che, a diverso titolo, fanno riferimento al Ppe; partiti in corso di restauro, dopo le rotture intervenute nel Pdl e in Scelta civica, tenendo anche conto di quanto da tempo cova e ribolle nell’Udc; contemporaneamente si dovrà operare su quello assai più vasto e strategico dell’ampia e complessa galassia cattolica e laica cristianamente ispirata, rappresentata dai mondi vitali dell’associazionismo, dei gruppi e dei movimenti organizzati e non del sociale, della cultura, delle professioni e delle categorie produttive.

Verso il primo, un aiuto proviene dal sistema di voto proporzionale con sbarramento delle europee che stimola tutti, se non intendono andare alla ricerca di possibili fallimenti e pericolose avventure, a perseguire soluzioni federative unitarie. Verso il secondo, che ha come traguardo la costruzione di un nuovo blocco sociale, economico e politico culturale capace di esprimere una nuova rappresentanza politica, servirà un grande lavoro di confronto, dialogo costruttivo, formazione, acculturazione e, soprattutto, una straordinaria generosità da parte di tutti, per favorire l’avvento di una nuova e credibile classe dirigente.

Non sarà la semplice messa insieme di spezzoni dei vecchi partiti la risposta in grado di fornire una speranza alla massa di oltre il 50% di cittadini nauseati dall’attuale politica, ma solo l’avvento di un soggetto veramente nuovo, dotato di una seria e coraggiosa proposta politica e di una nuova leadership. Un soggetto per il quale vale la pena impegnarci tutti con grande disponibilità. Noi “Dc non pentiti” siamo pronti alla stanga.

www.lademocraziacristiana.it
www.insiemeweb.net



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