Hanno iniziato a conoscersi, ed a parlarsi, nel corso della crisi siriana, quando Papa Francesco ha inviato una lettera al presidente russo Vladimir Putin esprimendo con forza il suo auspicio verso la pace. “Evitare altre sofferenze è dovere morale dei governi”: così ha scritto il successore di Benedetto XVI al presidente Putin, in quanto presidente del G20 che si teneva a San Pietroburgo. Ed ora Papa Francesco e Vladimir Putin si incontreranno, molto probabilmente (non c’è stata ancora una conferma da parte russa, ma tutto lascia presagire che l’incontro ci sarà), il 25 novembre in Vaticano.
Il presidente russo Putin sarà infatti in Italia, a Trieste, per partecipare al vertice intergovernativo tra Italia e Russia e, secondo quanto trapela da ambienti diplomatici ed ecclesiastici, avrebbe espressamente insistito per poter incontrare il Pontefice. Un incontro molto importante, soprattutto nell’ottica di un riavvicinamento tra cattolici ed ortodossi, al quale sarà presente anche il neo Segretario di Stato Pietro Parolin, che a breve prenderà possesso del suo ufficio in Segreteria di Stato.
I primi timidi contatti tra Papa Francesco e Putin
Negli ultimi mesi il lungo, ed intricato, percorso di avvicinamento tra Santa Sede e Russia ha fatto segnare una serie di episodi dal grande valore simbolico. Sin dai primi giorni dell’elezione di Papa Francesco, infatti, il presidente russo Putin ha scritto al successore di Benedetto XVI dicendosi sicuro che “i rapporti tra Mosca ed il Vaticano potranno migliorare ancora”. Una frase non di circostanza dal momento che, sia oltretevere che a Mosca, molti sono convinti che Papa Francesco possa dare veramente vita ad un nuovo corso nei rapporti tra i due Stati e le due Chiese. Tanto che anche il capo della Chiesa ortodossa russa, il patriarca Kirill II, che gode di buoni rapporti col presidente Putin, ha parlato di “unità tra cattolici ed ortodossi”. Un’unità che, secondo il patriarca, può superare “i conflitti degli anni Ottanta e Novanta” di epoca wojtyliana.
La guerra in Siria
Sarà sicuramente la guerra in Siria uno degli argomenti della conversazione tra Papa Francesco ed il presidente Putin. Ed è proprio intorno al possibile intervento armato degli Stati Uniti in Siria che le relazioni tra Santa Sede e Russia si sono consolidate e rafforzate. Papa Francesco, infatti, ha inviato, ad inizio settembre, una lettera al presidente Putin condannando il “massacro al quale stiamo assistendo” e chiedendo di “evitare altre sofferenze”. Una lettera, quella di Papa Francesco, che ha di certo fatto piacere al Cremlino, dal momento che in questo modo Papa Francesco ha riconosciuto alla Russia il ruolo di attore globale, e fondamentale, nella risoluzione delle crisi regionali. Ma non c’è solo la lettera. Numerosi sono stati gli interventi di Papa Francesco, e della diplomazia vaticana, per impedire l’attacco armato contro la Siria (come la giornata del digiuno fissata per il 7 settembre), che sono così andati a saldarsi, in maniera non programmata, con la strategia e l’offensiva diplomatica di Putin e del Ministro degli Esteri russo Lavrov.
La relazione con i cristiani ortodossi
Ma anche il problema, molto attuale, delle relazioni con i cristiani ortodossi sarà oggetto dell’incontro tra il pontefice e il presidente Putin. Sembra, infatti, che con l’avvento di Papa Francesco l’aria possa cambiare in meglio. Già nel corso della sua intervista con la Civiltà Cattolica, Papa Francesco ha ribadito la necessità e l’urgenza di riprendere il dialogo con gli ortodossi, con particolare riferimento al ruolo del primato petrino “che ha portato alla firma del documento di Ravenna”. Storicamente, il Patriarcato di Mosca non ha mai visto di buon occhio l’idea di un confronto teologico con Roma, preferendo la linea della “alleanza” tra Chiese per la difesa dei valori morali. Papa Francesco, però, sempre nell’intervista con la rivista dei Gesuiti ha fatto aperture molto significative verso la Chiesa di Mosca, arrivando a prenderla, addirittura, come un modello. Secondo Francesco, infatti, “da loro si può imparare di più sul senso della collegialità episcopale e della sinodalità”. C’è quindi, nel nuovo corso impostato da Papa Francesco, la volontà di mutuare aspetti importanti dell’ecclesiologia ortodossa.
Il protettorato sui cristiani in Medio Oriente
Non passa giorno che non vi siano notizie di attacchi ed uccisioni di cristiani in Medio Oriente. E, quindi, Papa Francesco e Putin non potranno non affrontare anche questo argomento. Da tempo, tra l’altro, la Russia cerca di intitolarsi, su questo terreno, una sorta di patronato sui cristiani d’oriente tanto che, come riportato da Vatican Insider, “la difesa dei cristiani mediorientali è diventato un asset strategico della politica di Putin”. Proprio recentemente, tra l’altro, è trapelata la notizia secondo la quale il governo russo sarebbe pronto a riconoscere la cittadinanza a circa 50 mila cristiani siriani che ne avevano fatto richiesta al Ministero degli Esteri russo. Anche se, ovviamente, come sottolinea sempre Vatican Insider, nelle intenzioni di Putin è possibile scorgere una sorta di “valenza geopolitica”. Non è un caso, infatti, se tale richiesta di cittadinanza sia stata considerata dal Patriarcato di Mosca come una prova della “grande autorevolezza” di cui gode la Russia in Medio Oriente.
Verso un viaggio di Papa Francesco a Mosca?
Il viaggio a Mosca è, da sempre, il sogno di tutti i pontefici. Starebbe a significare che un punto di forte contatto tra cattolici ed ortodossi è stato finalmente raggiunto. Un viaggio impossibile ai tempi di Giovanni Paolo II, nonostante l’invito di Gorbaciov, un’ipotesi presa in considerazione durante il pontificato di Benedetto XVI ma, soprattutto, un’ipotesi possibile sotto Papa Francesco. Che il successore di Benedetto XVI goda di ampio credito presso le gerarchie ortodosse non è un mistero. Non è infatti di certo passata inosservata la partecipazione, per la prima volta dallo scisma del 1054, del patriarca ortodosso di Costantinopoli alla cerimonia di intonazione di un Papa cattolico. Non è dato sapere se nel corso dell’incontro tra Francesco e Putin si parlerà di una possibile visita. Certo sarà proprio il Presidente russo a svolgere, in tal caso, un ruolo centrale, potendo esercitare una sorta di moral suasion sul Patriarcato ortodosso. Un leader, Putin, molto attento alla sua immagine davanti alla popolazione. Già, proprio quella popolazione che per il 71% desidera, secondo un recente sondaggio, che Papa Francesco visiti la Russia.