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Ecco come la Sardegna finisce nella Legge di Stabilità

L’emergenza alluvione in Sardegna approda in Parlamento. Nella Legge di Stabilità un emendamento, proposto dai relatori, porterebbe risorse per 200 milioni: 30 milioni per l’emergenza che si aggiungono ai 25 milioni messi a disposizione da parte del Cipe, e altri 150 milioni per l’Anas per strade e ponti.

EMENDAMENTO DA 200 MILIONI

Per la ricostruzione e la ripresa economica delle zone colpite, l’emendamento prevede l’utilizzo delle risorse non impegnate giacenti sulla contabilità speciale intestate al commissario straordinario per il dissesto idrogeologico. Mentre per rimettere a posto la viabilità interrotta o danneggiata l’Anas potrà intervenire su ponti e strade anche non di competenza statale ma provinciale con fondi che arrivano ad un massimo di 150 milioni di euro. Inoltre ci sono i 25 milioni di euro messi in campo dal Consiglio dei ministri all’indomani dell’alluvione; risorse che sono escluse dal Patto di Stabilità.

RENZI E I 500 MILIONI ALL’ANNO PER IL SUOLO

Due giorni fa, quando ancora la pioggia batteva sull’isola, un appello di Matteo Renzi aveva incalzato il governo proprio sull’innalzamento dei fondi per la lotta al dissesto idrogeologico, ricordando che in commissione Ambiente alla Camera si era votato all’unanimità un innalzamento delle risorse a 500 milioni all’anno. A rincarare la dose ci ha pensato anche il sottosegretario alle Infrastrutture Erasmo D’Angelis, renziano della prima ora, ricordando quanto sia “sconcertante la miseria” che la Legge di Stabilità (nel testo attuale in esame) predispone per la difesa del suolo: e cioè “30 milioni di euro per il 2014, altri 50 milioni per il 2015 e 100 milioni per il 2016”; ovvero – aveva detto stizzito – “per l’opera pubblica nazionale considerata più urgente, in tre anni dedichiamo 180 milioni. Un nulla. E’ un errore clamoroso e incomprensibile; faremo di tutto per correggere quelle cifre, che sono un insulto”. D’Angelis aveva fatto presente anche i vantaggi economici: se infatti si spende 1 euro in prevenzione si determina un risparmio anche di 100 euro in riparazione dei danni.

EMENDAMENTO IN CONTROTENDENZA, I NUOVI STADI

Eppure non mancano sorprese tra le proposte di modifiche – ora in commissione Bilancio del Senato – al testo del provvedimento. Uno in particolare sembra effettuare una sterzata decisa ed andare in controtendenza rispetto al consumo del suolo, da molti ritenuto il vero problema dell’elevato rischio idrogeologico del nostro Paese; cosa ricordata anche dal vescovo di Tempio Ampurias monsignore Giovanni Sanguineti: “La mano dell’uomo non è estranea a questa catastrofe. Bisogna imparare a rispettare il creato”. L’emendamento in questione apre alla possibilità di costruire nuovi stadi e palazzetti dello sport, a cui si aggiunge la realizzazione di insediamenti urbanistici – come recita la bozza del testo – “non contigui con gli impianti sportivi”. Cioè nuovi palazzi tout court. A proporre l’emendamento – definito “vergognoso” da Legambiente e da altri ambientalisti – è stato però il governo, ed Angelino Alfano nello specifico. L’emendamento, sostenuto dal ministero delle Infrastrutture, ha sollevato le critiche di una parte del Pd che si batte contro il consumo di suolo.

RISCHI DA NUOVO PIANO PAESAGGIO SARDEGNA

Controversa appare l’approvazione di un nuovo Paesaggistico da parte della Regione Sardegna, almeno stando a sentire una parte delle associazioni ambientaliste (Wwf e Fai) che denunciano la situazione e – chiedendo al ministro per i Beni culturali Massimo Bray “l’immediata riattivazione dell’Osservatorio nazionale per la qualità del paesaggio, che dal 2008 non è stato più riunito e che costituisce una cabina di regia per avviare una nuova stagione di pianificazione” – parlano di uno “schiaffo istituzionale” che metterà a dura prova la “fragilità dell’isola” per via dell’aggressione a fiumi e spiagge.

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