Misure a tutto campo sui temi ambientali, dai parchi ai rifiuti, dagli acquisti ‘verdi’ nella Pubblica Amministrazione all’acqua, alla semplificazione delle commissioni Via-Aia-Vas. E’ questo lo spirito del Ddl Ambiente e green economy (30 articoli), collegato alla Legge di Stabilità, che domani ritorna all’esame del Consiglio dei ministri, dopo la mancata approvazione della riunione della scorsa settimana.
GLI OBIETTIVI DEL GOVERNO LETTA
Sul provvedimento – che si pone come obiettivo la riforma, la semplificazione, e l’accelerazione su argomenti particolarmente sentiti in campo ambientale – il premier Enrico Letta aveva detto che serviva “un po’ di tempo per sciogliere gli ultimi nodi”. Ebbene, sembrerebbe che questo sia avvenuto; dal momento che il testo dovrebbe aver subito delle modifiche rispetto a quello discusso nell’ultimo Cdm. Si sarebbero trovate così delle “mediazioni” su termovalorizzatori, acqua, e nuove regole per il trasporto marittimo rispettivamente con gli altri ministeri coinvolti.
I RISULTATI DELLE MEDIAZIONI SUL TESTO
Tra i punti più importanti del testo, infatti, quelli sull’analisi dei termovalorizzatori con l’istituzione di una moratoria per nuovi impianti (per capire il reale fabbisogno e l’effettiva produzione nazionale) che però non si applica alle regioni sotto procedura d’infrazione Ue o per le autorizzazioni già approvate, la morosità delle bollette dell’acqua, nonché l’introduzione di una tariffa ‘sociale’ per il servizio idrico.
LE NOVITA’ E LE SEMPLIFICAZIONI
Novità anche per la nomina dei presidenti dei parchi nazionali e semplificazioni per gli scarichi in mare da attività estrattive (viene eliminata l’autorizzazione ministeriale per i cavi e le condotte di reti energetiche di interesse nazionale). Si apre poi il capitolo relativo all’unificazione della commissione Via-Vas-Aia (50 esperti, con sottocommissioni guidate da un coordinatore) e misure per aumentare gli ‘eco-acquisti’ nella Pubblica amministrazione (con un incentivo, pari a una riduzione del 20% della cauzione sull’offerta, per gli operatori economici che partecipano ad appalti pubblici e hanno la certificazione di qualità ambientale, la registrazione Emas).
IL CAPITOLO RIFIUTI
Inoltre sui rifiuti ci sono misure che riguardano il riciclo, la raccolta differenziata, il recupero di materia (con l’introduzione di incentivi in base alla percentuale di recupero) e la riduzione dello spreco di cibo (c’è già una task force al ministero guidata da Andrea Segrè), oltre allo slittamento dei termini dei target di raccolta differenziata per i comuni (65% al 2020). C’è anche spazio per un “Catalogo delle tecnologie” per decarbonizzare l’economia italiana e misure per la riduzione delle emissioni. Poi, l’introduzione di regole per una maggior tutela ambientale nel caso di incidenti alle navi, con l’obiettivo di scoraggiare l’uso delle “carrette” del mare grazie all’estensione della responsabilità al proprietario del carico se, per dolo o per colpa grave, il vettore scelto non ha i requisiti adeguati. Infine c’è anche il capitolo dedicato al dissesto del suolo con misure per agevolare l’abbattimento di edifici abusivi in aree a elevato rischio idrogeologico.