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Free trade zone in Veneto? Parliamone

L’associazione politico culturale “Democrazia Cristiana” promuove un’iniziativa per la costituzione di una “free zone” a Venezia e nel Veneto. Una nota dell’associazione ricorda come negli ultimi tempi siamo tutti impegnati a cercare nuove opportunità di crescita per il territorio italiano.

L’Italia, continua la nota, si trova in un momento di crisi sistemica, riforme istituzionali, semplificazioni, negli ultimi anni sono mancate e ci si trova in una situazione di bassa progettualità futura. È certo che la situazione attuale è per tutti molto difficile, sia per i capi di governo (che devono trovare difficili equilibri) sia per i cittadini italiani impegnati dalla durissima crisi economica.

Con il termine Free Trade Zone, o zona economica speciale, si intende un’area, all’interno di uno Stato, in cui il governo fissa condizioni agevolate per l’esercizio dell’attività imprenditoriale, con l’obiettivo di attirare investitori esteri.

I vantaggi offerti, di norma, sono: l’esenzione fiscale (spesso è totale per alcuni anni, e poi si trasforma in parziale) sul reddito societario e, talvolta, anche su quello personale; l’eliminazione dei dazi sulla riesportazione dei prodotti realizzati all’interno dell’area; la concessione di terreni e uffici a prezzi agevolati; la piena proprietà dell’impresa, senza obbligo di ricorrere a una joint venture con un partner locale, come succede nella maggior parte degli investimenti esteri nel resto del Paese.

A questo si aggiungono infrastrutture già pronte, servizi logistici e fornitura di elettricità, gas, acqua a prezzi agevolati.

Un primo incontro di esperti è stato convocato da me, in qualità di responsabile della sezione esteri e rapporti con il PPE dell’associazione Democrazia Cristiana, martedì 5 Novembre.

Ettore Bonalberti
www.insiemeweb.net
www.lademocraziacristiana.it



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