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Gli scivoloni del PD, dai Kazaki ai Ligresti

Lee Marshall ha scritto dell’incomprensibilità del caso Cancellieri, qualche giorno fa su L’Internazionale. Sono totalmente d’accordo. Sembra che ogni discussione venga ridotta a questioni d’onore e di integrità morale individuale. Ma cosa c’entra tutto questo con l’operato del Ministro Cancellieri, e prima di lei del Ministro Alfano?

L’onore della persona non è in discussione: Cancellieri (e forse Alfano prima di Lei) ha agito in coscienza, certo, la sua. Tuttavia, il problema è proprio questo: ha agito di coscienza nei confronti di qualcuno che conosceva, credendo fosse giusto, ma infrangendo una regola tacita legata alla sua funzione di “ministro” della res publica.

Non avrebbe dovuto esserci nessuna discussione, una volta emersa questa cosa avrebbe dovuto rassegnare le dimissioni perché agendo nei confronti di una persona di cui è “amica” ha infranto il velo di imparzialità che avrebbe dovuto mantenere essendo, appunto, non la sig.ra Anna Maria Cancellieri a casa propria, che aiuta un’amica in difficoltà: nobile e giusto comportamento. Ma il Ministro della Repubblica Anna Maria Cancellieri che agisce per conto degli italiani e per lo Stato.

Lei stessa, nel discorso alle Camere, dice che non tutti hanno il privilegio di contattare il ministro stesso e che sa bene che ce ne sono tanti altri che soffrono in carcere. Stop. Questo è di per sé grave abbastanza da dover smuovere nella coscienza dei parlamentari la giusta scelta: sfiducia. Ma questo non è accaduto, perché l’interesse contingente ha prevalso sul principio generale dell’imparzialità di un Ministro.

Siamo al secondo caso nello stesso Governo, un fatto discutibile e grave a mio avviso. Mi chiedo, non senza qualche mal di pancia, come sia possibile che il PD abbia accettato supinamente tutto questo. Qua è in gioco l’interesse nazionale, tanto quanto per lo stare insieme al PDL in un governo incomprensibile per molti elettori, iscritti e simpatizzanti del PD.

Le regole in un sistema democratico vanno rispettate a partire dai vertici, si è contestato Berlusconi e il centro destra per anni per il fatto che le regole erano puntualmente aggirate. Ed ora? Una discussione ridotta ad “onorabilità”? No, qua è rigore e adesione ad un comportamento politico legittimo.

Detto ciò, mi piacerebbe che la Politica correggesse queste distorsioni automaticamente e che non si bloccasse in aride discussioni che non producono niente di buono per il Paese, né fattivamente né sull’immagine che abbiamo all’estero.

Ci sono temi urgenti, che ormai sono la norma in Italia, espressione della degenerazione totale del sistema politico, sociale e culturale: giovani disoccupati, giovani inattivi, disperazione e diseguaglianze crescenti. Povertà ed esclusione sociale. L’Italia si trova in un percorso pericoloso di desertificazione sociale ed economica, come hanno scritto dalla LSE tempo fa. E cosa facciamo nel frattempo? Poco o niente e se qualche cosa è stata fatta, non la si conosce.

Nel frattempo compariamo in una delle puntate dei Simpson, con una battuta che dovrebbe farci rabbrividire. Ci ridiamo su, certo. Ma… alla prossima scivolata potremmo farci molto male.

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