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I nuovi attori dell’energia

Stiamo assistendo negli ultimi anni a una profonda mutazione dei tradizionali equilibri energetici e sociali a livello globale. Nel 2030, ulteriori tre miliardi di persone entreranno a far parte del ceto medio, concentrandosi soprattutto nei Paesi emergenti e nei cosiddetti Brics. Un tale ritmo di crescita determinerà un cambiamento sociale radicale, portando in particolare a fenomeni d’inurbamento continuo. Già dal 2008, per la prima volta nella storia, la maggioranza della popolazione mondiale si concentra nelle città. Una tendenza che porterà, tra 15 anni, circa due miliardi di persone – un quarto della popolazione del pianeta – a vivere nelle 600 maggiori città del mondo, dove sarà prodotto il 60% della ricchezza globale. A questo si aggiunge un secondo fatto rilevante: sempre a partire dal 2008, nel mondo, si contano più dispositivi tecnologici connessi in rete che persone. Si stima che tali dispositivi diventeranno 25 miliardi nel 2015 e 50 miliardi nel 2020: una crescita esponenziale. In questo scenario di grande evoluzione sociale, un profondo cambiamento del contesto energetico è già in atto.

Come cambia il cliente

Stiamo assistendo da anni a uno sviluppo impetuoso delle fonti rinnovabili, che rivestono già un ruolo determinante nel mix di produzione dei Paesi occidentali; tanto che la diffusione di piccoli impianti di produzione di energia elettrica è un fenomeno consolidato. Cambia anche il cliente, si evolve, diventa smart customer passando da semplice utente passivo a produttore di energia: attore cosciente e consapevole dei propri bisogni energetici, promotore di un uso più razionale ed efficiente dell’elettricità, attento alla qualità del servizio che gli viene offerto e sensibile all’impatto delle proprie abitudini sull’ambiente. Il cliente inizia a orientare domanda e offerta verso servizi più complessi capaci di incrociare le esigenze di risparmio con quelle della sostenibilità ambientale. Egli possiede tutte le tecnologie e gli strumenti per indirizzare le proprie preferenze e i propri consumi, operando attraverso un sistema di rete sempre più interattivo e interconnesso.

I nuovi attori dell’energia

In tal senso l’energia elettrica amplia il proprio status, passando da semplice commodity a servizio a valore aggiunto. Tutto questo apre il mondo dell’energia a nuovi attori, provenienti a volte da settori assai distanti da quello delle utilities, come quello dell’Information technology: anche colossi mondiali dell’informatica come Apple, Google e Microsoft hanno cominciato a interessarsi al mondo delle rinnovabili e dei servizi energetici. Google ha investito centinaia di milioni di dollari per la creazione di parchi eolici e fotovoltaici negli Stati Uniti, oltre ad essere molto vicina a lanciare progetti per ottimizzare i consumi energetici all’intern della casa. Anche Apple, oltre ad annunciare lo sviluppo di impianti solari, ha richiesto il brevetto per un sistema denominato Ondemand generation of electricity from stored wind energy, volto ad immagazzinare l’energia elettrica prodotta dalle pale eoliche.

Oggetti intelligenti

In questo nuovo contesto energetico, l’impetuosa diffusione di dispositivi tecnologici connessi in rete ha favorito un ulteriore interessante fenomeno: le applicazioni tecnologiche degli oggetti intelligenti, l’Internet of things. Oggetti che mirano a un utilizzo sostenibile e consapevole dell’energia elettrica. E proprio “l’oggetto intelligente” sta diventando il protagonista dei numerosi progetti sperimentali rivolti all’efficienza energetica delle abitazioni. Una rete che permette agli elettrodomestici di interagire tra loro e con l’utente, per ottimizzare i consumi e assicurare il massimo delle prestazioni. Le case e gli uffici sono i luoghi in cui applicare sistemi Internet of things per governare in modo razionale i consumi energetici. La scalabilità di queste soluzioni consente di creare applicazioni che vanno dalla singola abitazione a interi edifici, fino alla dimensione urbana. Per trasformare una città tradizionale in una smart city è necessario passare attraverso tecnologie che vedono la presenza di una rete elettrica altrettanto smart. Rete in grado di gestire la crescente penetrazione di energia prodotta da piccoli impianti diffusi e non programmabili e che, grazie ad applicazioni di Information technology, è in grado di scambiarsi informazioni con gli oggetti in tempo reale e in qualunque luogo.

Simone Mori

Direttore regolamentazione, ambiente e innovazione di Enel Spa

Articolo pubblicato sul numero 81 della rivista Formiche


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