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Interessi dei mutui, diminuiranno dopo il taglio del costo del denaro?

La Bce ha ridotto il costo del denaro di 25 punti base: gli interessi dei mutui dovrebbero diminuire un po’ o comunque non aumentare come prospettato.

Stiamo ancora aspettando di ricevere buone notizie quando apriamo il giornale la mattina. Perché ci piacerebbe sperare che il futuro sia più roseo. E’ per questo che nel nostro piccolo cerchiamo di essere il più positivisti possibile, e non rinunciamo ad inseguire i nostri sogni, come può essere quello di comprare una casa in cui sentirci veramente padroni della nostra vita. E visto che non abbiamo la liquidità necessaria a concludere il pagamento in modo immediato, decidiamo di mettere i migliori mutui a confronto e di scegliere quello che ci permetta di sostenere il pagamento delle rate nella maniera più agevole.

 

Ma le notizie positive sono in arrivo: ci si aspetta che gli interessi dei mutui possano scendere, o per lo meno non risalire come preventivato negli ultimi tempi, in quanto il costo del denaro è stato portato dalla Banca Centrale Europea dallo 0,50% allo 0,25%. È stato raggiunto così il nuovo minimo storico: lo scopo della manovra è quello di sostenere l’economia attraverso la concessione di un mutuo.

Di certo però, anche nel caso di reali e subitanei aggiustamenti al ribasso degli interessi dei mutui, si tratterà comunque di poca cosa perchè gli indici influenzati dal costo del denaro sono già di per se stessi a livelli minimali da parecchio tempo.

A beneficiare comunque in maniera diretta saranno i mutui a tasso variabile calcolati proprio in base al costo del denaro, detto anche tasso Bce, che essendo stato dimezzato porterà a delle riduzioni certe della rata.

Si tratta comunque di un numero limitato di finanziamenti: i più numerosi mutui a tasso variabile Euribor invece non dovrebbero essere soggetti a riduzioni sensibili, ma in ogni caso si prospetta che nel prossimo futuro non ci saranno rialzi.

Per i mutui a tasso fisso invece l’effetto potrebbe essere indiretto ed andare a toccare gli spread bancari, ovvero i ricarichi che le banche fanno per i loro guadagno e che si prospetta leggermente in ribasso, come del resto per anche i mutui variabili.

Bisogna però sottolineare, come fanno le associazioni dei consumatori, che in Italia i mutui hanno costi più elevati che la media europea, fino oltre 20 mila euro in più per un mutuo ventennale da 100 mila euro e quasi 34 mila se con rimborso trentennale: un problema noto da anni e spesso portato in superficie, dovuto in gran parte proprio agli spread bancari troppo alti in confronto agli altri Paesi dell’Unione.

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