La frase di Lidia Ravera “ i feti sono grumi non bambini” è un violento moltiplicatore del nulla che non merita approfondimenti ontologici, filosofici o religiosi, ma solo distratti sbadigli e sorrisetti compassionevoli.
Il problema è un altro e molto più complesso, perché una pessima scrittrice coma la Ravera assurge al ruolo di grande intellettuale? La risposta purtroppo è drammaticamente banale.
In Italia basta appartenere al glorioso circoletto dei post sessantottini e diventi automaticamente un pensatore da invitare ai convegni, da promuovere assessore, se poi azzecchi pure un congiuntivo sei da candidare al premio Nobel.
Che dire i porci hanno perso le ali e volano bassi bassi.
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