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Lo scandalo (spagnolo) del libro di Costanza Miriano

Da settimane Costanza Miriano è tra i personaggi più chiacchierati in Spagna. La giornalista italiana della Rai è riuscita a mettere d’accordo tre partiti politici di destra e di sinistra (Pp, Psoe e Iu) contro il suo primo libro Cásate y sé sumisa (Sposati e sii sottomessa), pubblicato da Nuevo Inicio grazie ad un’iniziativa dell’Arcidiocesi di Granada.

IL LIBRO DELLA DISCORDIA
Il testo ha come obiettivo insegnare “l’obbedienza leale e generosa, la sottomissione”, ma è riuscito – dopo una settimana dalla pubblicazione – ad arrivare tra gli argomenti dibattuti dal Congresso spagnolo. Secondo la deputata socialista Carmen Montón, il libro della Mirianonon contribuisce alla lotta contro la violenza di genere ma aumenta la violenza maschilista”. In un’interrogazione parlamentare, il Psoe ha chiesto al governo come pensa di toglierlo dal mercato. Una petizione contro il libro ha superato rapidamente le 60mila firma e il consiglio comunale di Granada ha chiesto alla Procura di intervenire per vietarne la vendita, imputando all’autrice il reato di istigazione alla violenza sulle donne.

ISTIGAZIONE ALLA VIOLENZA?
“Istigazione che ovviamente nel mio libro non è neppure vagamente adombrata. Il capo di imputazione, l’unico, sarebbe l’uso della parola sottomessa, che io peraltro ho copiato da san Paolo”, ha spiegato l’autrice in un articolo pubblicato su Avvenire. La Miriano, madre di quattro figli, sostiene che le citazioni del suo libro siano state raccolte dalla Bibbia.

LA VERSIONE DELLA MIRIANO
La giornalista ha raccontato all’Huffington Post che l’idea del libro è nata grazie a una telefonata intima con un’amica che non sapeva se sposarsi o meno. La conversazione è andata poi sull’identità femminile, l’essere donna e uomo oggi, le teorie di genere e l’antropologia cristiana. Tutto affrontato con un linguaggio pop e trucchi e consigli leggeri.

Un suo amico si è persino arrabbiato quando ha trovato il libro nella sezione humor di una libreria. La Miriano invece ne era soddisfatta. “Ricordo che i libri possono non comprarsi. Possono sembrare stupidi, mal scritti, disonesti, ma perché proibirli?”, ha la giornalista all’Huffington Post.

FUORI DAL PENSIERO DOMINANTE
Dello scandalo se n’occupata anche la giornalista Elisa Calessi sul suo blog: “Io ho letto il libro. E ci sarebbe da ridere a crepapelle, se in Spagna la faccenda non stesse assumendo toni serissimi, tra interrogazioni parlamentari, interventi dei ministri, articoli di scomunica. Insomma una roba da Santa Inquisizione, ma laicista. Il libro di Costanza è spiritoso, intelligente, profondo. Propone di sicuro un modello di donna e di rapporto tra uomo e donna lontano dall’ideologia dominante. Una donna consapevole della propria diversità dall’uomo e felice di questo, che scopre come proprio nel suo essere diversa può realizzarsi e trovare quell’equilibrio che tutti cerchiamo. Mi fermo. Leggetelo se non l’avete già fatto”.



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