Ormai i due principali quotidiani italiani si stanno sempre più divaricando per impostazione politico-istituzionale.
IL SOFFICE QUOTIDIANO DI VIA SOLFERINO
Da una parte il Corriere della Sera “istutuzionale”, non avversario aprioristico delle larghe intese, dunque non critico pregiudizialmente vero il governo Letta: non a caso il quotidiano diretto da Ferruccio de Bortoli non lesina elogi e apprezzamenti per l’opera saggia del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
IL NERBORUTO GIORNALE DI MAURO
Dall’altra parte la Repubblica che, nonostante le consonanze quirinalizie e i sentimenti ben poco renziani del fondatore Eugenio Scalfari, si va sempre più connotando – in sintonia con Carlo De Benedetti – come la punta di lancia del renzismo. Il quotidiano diretto da Ezio Mauro, anche sulla scorta dello scoop sulle amorevoli intercettazioni del ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, con la famiglia Ligresti, ha chiesto le dimissioni del Guardasigilli e poi ha amplificato le critiche del sindaco di Firenze alla decisione di Cancellieri di non dimettersi.
Oggi le divergenze sul caso Cancellieri e sul ruolo di Renzi sono evidenti nei due editoriali di prima pagina: quello di Antonio Polito sul Corriere della Sera e quello di Massimo Giannini su Repubblica.
Alla prossima puntata della disfida editoriale e politica.