Abi e Cdp hanno firmato una convenzione per stanziare due miliardi di euro per favorire la concessione di mutui per la casa a tassi agevolati.
E’ finalmente arrivato il momento di comprare una casa. Erano anni che lo aspettavate, ed erano anni che eravate stanchi di avere un’indipendenza limitata, perché anche se la casa che avevate preso in affitto vi piaceva, comunque non la sentivate vostra. Ma per fortuna avete avuto un aumento di stipendio, proprio quello che vi serviva per convincervi a mettere i migliori mutui a confronto e ad essere sicuri che non avrete problemi a sostenere le rate di un investimento che vi accompagnerà per molti anni a venire.
Chi vuole accendere un mutuo sarà felice di apprendere della convenzione recentemente stipulata tra l’Associazione bancaria italiana (ABI) e la Cassa depositi e prestiti (Cdp): i due istituti, infatti, hanno deciso di stanziare due miliardi di euro da destinare alla concessione di mutui agevolati per le famiglie in difficoltà.
Gli istituti finanziari potranno fare richiesta per ottenere questi fondi, per un massimo di 150mila euro ad istituto, a partire dal 10 dicembre. Una volta approvate le richieste, le somme verranno erogate a partire dal 7 gennaio 2014.
L’erogazione dei fondi non avverrà in un’unica soluzione: Cpd, infatti, provvederà ad erogare l’importo stabilito alle banche il cinque di ogni mese. Inoltre, fino al 30 settembre 2014 gli istituti di credito cooperativo e le banche di piccole e medie dimensioni saranno avvantaggiati nella richiesta rispetto agli altri, in quanto il 30% dei fondi sarà riservato proprio a loro.
Questi fondi andranno ad agevolare le concessioni di mutui sia per l’acquisto della prima casa che per la ristrutturazione e riqualificazione energetica (interventi per i quali, ricordiamo, è stato prorogato il bonus per la detrazione fiscale) di edifici. Se le banche sapranno muoversi con sufficiente anticipo, a partire dalla data di inizio delle erogazioni gli aspiranti mutuatari potranno già firmare i primi contratti.
Nel proporre i mutui agevolati, le banche dovranno chiaramente indicare ai richiedenti l’entità dell’agevolazione rispetto ai prodotti proposti dallo stesso istituto, presentata in termini di punti base odi riduzione percentuale. I richiedenti potranno inoltre scegliere se accendere un mutuo a tasso fisso oppure a tasso variabile, anche in base alla durata dell’ammortamento. Nella concessione di questi mutui agevolati, avranno la priorità famiglie con disabili, famiglie numerose e le giovani coppie. Nella convenzione Abi-Cdp è specificato che sono considerate famiglie numerose quelle con almeno tre figli a carico.
Le giovani coppie, invece, sono quelle in cui un componente ha meno di 35 anni e l’altro meno di 40. Nella convenzione non si specifica che la coppia debba essere formata da persone di sesso diverso, perciò anche le giovani coppie omosessuali potranno accedere al credito. Un’ulteriore condizione è che la coppia deve essere unita da almeno due anni, ma non necessariamente deve essere sposata.
I finanziamenti richiesti non potranno essere superiori a 250 mila euro nel caso in cui il mutuo sia richiesto per l’acquisto di un casa, o di 100 mila euro nel caso in cui si richieda per ristrutturare un immobile, ma per ottenere il credito è necessario che gli interventi di ristrutturazione siano finalizzati alla riqualificazione energetica.
È inoltre possibile richiedere un mutuo sia per l’acquisto che per la ristrutturazione di un’abitazione, ma in questo caso il finanziamento non potrà superare i 350mila euro. Il finanziamento, pur rispettando i tetti massimi previsti dalla convenzione, potrà coprire anche fino al 100% del valore dell’immobile.
Maurizio Lupi, ministro per le Infrastrutture, ha commentato: “La firma della convenzione tra Cassa depositi e prestiti e Abi per rendere operativo il “plafond casa”, è una bella notizia, un segnale importante della possibilità di lavorare insieme per affrontare le emergenze del Paese. Due miliardi di euro per le giovani coppie, le famiglie numerose e quelle con persone disabili saranno destinati da CDP attraverso le banche per mutui sulla prima casa o per le ristrutturazioni”.
“A questi vanno aggiunti tre miliardi per l’acquisto da parte di CDP di obbligazioni bancarie garantite, sempre per mutui residenziali. Prende così corpo nel suo complesso il “Piano casa” varato dal governo a fine agosto e diventato legge dello Stato il 30 ottobre, di cui fanno parte i quattro fondi per il sostegno a chi è in difficoltà con il pagamento del mutuo e a chi, per la perdita del lavoro, non riesce più a pagare affitti che ha sempre regolarmente pagato, i cosiddetti morosi incolpevoli.” – ha continuato Lupi – “È impegno del governo incrementare questi fondi e adottare urgentemente ulteriori misure di fronte all’emergenza affitti”.
Anche il presidente dell’Ance, Associazione nazionale costruttori edili, ha espresso soddisfazione per la stipula della convenzione: “Noi ci puntiamo tantissimo, negli Stati Uniti questo tipo di politica ha fatto riprendere il mercato della casa in maniera fisiologica, da noi probabilmente non riuscirà, ma diciamo che ci speriamo. L’importante è riuscire a riportare i mutui a una quota del valore dell’immobile ragionevole. Il 70% è considerato un valore adatto perché consente a chi lavora e mette da parte il 30% della sua retribuzione a risparmiare in 2-3 anni abbastanza per la parte fissa dell’acquisto di una casa. Se si scende al 50% significa che sono necessari otto anni, è troppo”.