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Un patto federativo per la nuova Dc

Si è tenuto ieri, Giovedì 14 novembre, a Roma presso la sala Mercede della Camera dei deputati l’incontro dei soci fondatori dell’associazione Democrazia Cristiana.
Gianni Fontana, presidente dell’associazione, ha svolto un’ampia relazione esprimendo un giudizio critico sulla situazione di stallo in cui sembra si sia avvitato il governo delle larghe intese, anche per le annunciate forti fibrillazioni interne ai partiti facenti parte della maggioranza.

Tutto ciò in una situazione drammatica per il Paese, che osserva senza speranza una classe dirigente rattrappita tra il tema della decadenza di Berlusconi e l’incapacità di trovare una soluzione condivisa, non solo sul tema dirimente della legge elettorale, ma sulle principali questioni che attengono alla vita delle persone, delle famiglie e, soprattutto, delle nuove generazioni che vivono una condizione disperata.

“Insopportabile è la situazione economica e amministrativa in cui viviamo” ha aggiunto Fontana. “Tutta congiuntura e niente indispensabile struttura, senza un ragionamento di vasto respiro e lungo periodo per il Paese. Non c’è manovra economica in grado di dare risposte se non ancorata a logiche di lungo periodo strategico. Nemmeno traccia in quelle delle politiche sociali, scolastiche, formative, e nella stessa politica estera.

Segnali di una timidissima ripresa del risparmio degli italiani sono annunciate come sintomi di una ripresa possibile. Cosa vogliamo farne, tuttavia, di questi segnali per la ripresa del Paese” si è chiesto Fontana? “ Un sistema bancario falsario e fedifrago ha tradito il lavoro dell’economia reale del Paese. È il mulinello della speculazione finanziaria che ha accentuato la crisi. Vogliamo che le banche siano riportate alla loro intima natura di imprese che raccolgono il risparmio per farne strumento trasparente di investimento per l’attività produttiva del Paese.

Idem per le politiche del lavoro. Manca ad esse un respiro strategico. Dopo Ezio Tarantelli una politica attiva del lavoro non esiste più: solo cassa integrazione e tamponamenti provvisori come ai tempi della peste. Chiediamo l’abolizione della cassa integrazione e sostituzione con il salario minimo garantito per i lavori di cui il Paese ha bisogno… Stessa situazione nei settori della giustizia, università, sanità: un quadro di affanno generalizzato.”

Che fare in tale situazione? Fontana si così espresso:
“Nella battaglia apertasi su chi debba governare il Paese e a quali interessi il Paese debba servire dobbiamo smetterla con rimpianti e piagnistei verso la DC. Meditare, semmai, sulla nostra incapacità di allora per impedire che la DC franasse. Non abbiamo nostalgie o desideri di rivalsa. Portiamo nel cuore e nell’anima e nella cultura la nostra DC dei valori perenni, dell’umanesimo e del popolarismo, del primato della persona e della solidarietà comunitaria. Così guardiamo al futuro. Notiamo attorno a noi partiti in crisi che nascono e si frantumano dopo un anno e quelli di più lungo periodo al limite del collasso. Prevale una miseria culturale e morale e una pochezza di classe dirigente a tutti i livelli, e assistiamo delusi alla realtà di un movimento sindacale che non parla più al cuore dei lavoratori. Ci sono ancora, tuttavia, molti cittadini per bene pronti a testimoniare e a difendere la speranza di un futuro migliore.

Questi i tre impegni indicati per passare all’azione:

1) costruire da subito una nuova classe dirigente dotata di una coscienza civile superiore attraverso i CCPP (Centri di cultura e partecipazione politica), incontrando i mondi vitali della società civile cui offrire una possibilità di dialogo, confronto e formazione;
2) impegnarci tutti insieme ed esporci con i nostri esponenti più autorevoli e credibili, per essere noi stessi ineccepibili per condotta personale esemplare e senza giustificazioni;
3) dotarci di un’organizzazione interna con regole e strutture democratiche rigorose.

Unica scommessa importante è quella di testimoniare che siamo pronti e visibilmente migliori degli altri. Basta perdere tempo nella sola attività pre-politica o per l’interesse alla mera partecipazione elettorale. Siamo un soggetto politico e pre-politico insieme. Nessun interesse a favorire e sostenere spinte dissennate verso le elezioni.

Un altro anno difficile di vita si sta concludendo nel Paese e siamo già nel 2014. Vogliamo concorrere alla guida del Paese convinti come siamo, ha detto Fontana, che c’è bisogno di democrazia cristiana nel paese e di ritrovare un’identità nazionale perduta. Costatiamo con interesse ciò che sta accadendo in Scelta civica in cui è in atto un confronto interno serrato; il consolidamento nel Pdl della componente di origine DC; frammenti sparsi della galassia ex DC in cerca di approdo e le insofferenze presenti anche nel PD. È un mondo politico in forte movimento che è, soprattutto, l’anima profonda della DC annidata in diverse formazioni politiche.

Noi lavoreremo nei prossimi giorni, ha concluso Fontana, da un lato, per costruire una piattaforma programmatica espressione della nostra cultura politica che possa costituire un concreto tentativo da parte dei cattolici di trasferire sul piano istituzionale gli orientamenti pastorali della dottrina sociale cristiana; dall’altro, continuando i contatti con associazioni, gruppi, movimenti e persone interessati a costruire insieme a noi il patto federativo che sarà alla base del nuovo soggetto politico in costruzione.

Dopo un ampio dibattito nel quale sono intervenuti molti soci fondatori a sostegno della proposta politica del presidente, Gianni Fontana ha annunciato i prossimi impegni politico organizzativi:

1) un primo incontro dei diversi organismi di ispirazione popolare e democratico cristiana presso l’Istituto Luigi Sturzo a Roma, Lunedì 18 Marzo;
2) la costituzione di un gruppo di lavoro presieduto dal professor Alberto de Maio con il compito di redigere una prima bozza di documento programmatico da sottoporre all’approvazione dei soci dell’associazione;
3) la continuazione dell’azione di proselitismo e della costituzione dei CCPP (Centri di Cultura e Partecipazione Politica)in tutte le regioni e i comuni italiani in vista di due appuntamenti fondamentali:
a) i convegni regionali nelle 20 regioni di tutti i democratici cristiani interessati che si terranno contemporaneamente il 12 gennaio 2014;
b) l’assemblea generale per il patto federativo preso la Domus Pacis a Roma il 18 e 19 Gennaio 2014.
Obiettivo di breve periodo: costituire il nuovo soggetto politico con cui presentarsi alle prossime elezioni europee e amministrative del 2014 e, insieme, l’ambizione più alta di concorrere alla costruzione della sezione italiana del PPE e della ripresa di iniziativa politica da parte dei cattolici italiani secondo la migliore tradizione da Sturzo a De Gasperi e Moro per affidare a una nuova classe dirigente il testimone politico culturale della stessa.

Queste le parole conclusive di Fontana cariche di speranza: “impegniamoci a ricercare le cose che ci uniscono e non quelle che ci dividono e facciamo ripartire la speranza; spendiamoci per gli ideali per il valore in sé che essi hanno e senza sicurezza di qualche ritorno. Stiamo per arrivare nel porto dopo una lunga e difficile navigazione: servono tanta pazienza e ampia generosità”.

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