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PorcoVino, quando il Giappone brinda italiano

Che cosa hanno in comune il discendente di un presidente della Repubblica e uno dei primi Internet manager italiani? Il Giappone, e il vino. Giovanni Segni e Giulio Concas sono infatti gli “inventori” di Porcovino, start-up tutta italiana che punta però tutto sull’esportazione di alimentare di alta gamma in Giappone.

 

“Abbiamo iniziato nel 2010 da un’idea preesistente” dice Giulio a L’Arancia “ma abbiamo cominciato a vendere effettivamente da inizio 2013”. Porcovino ha fatturato nei primi mesi dell’anno circa 200 mila euro, tutti nel paese asiatico.

 

“Il business model è particolare: un e-commerce con marchi in esclusiva, in un paese maturo che non acquista per brand celebri o al contrario per prezzi bassi, ma punta sulla qualità intrinseca dei prodotti” spiega sempre Giulio, che della società è responsabile operativo, a fianco di Giovanni, che è invece amministratore delegato. Giulio ha 49 anni e oltre a essere stato nella squadra iniziale di Tiscali è anche docente di Applicazioni Web all’Università di Cagliari.

 

“Il modello di business di Porcovino” continua Giulio, “prevede in primo luogo l’esclusiva,  per cui non troverete nel nostro catalogo un Sassicaia né altri marchi famosi; trattiamo solo aziende che non sono importate da altri in Giappone. Però troverete invece molti Tre bicchieri del Gambero Rosso” dice sempre Giulio a L’Arancia. L’idea di puntare sul Giappone poi non è casuale: “rispetto alla Cina, per esempio, è un mercato maturo, con clienti che sanno scegliere”. E importante anche è l’esperienza pregressa di Giovanni Segni, erede di una storica famiglia di politici sardi, che per Yoox ha lavorato in passato proprio in quel paese.

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