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Sardegna, ecco come (forse) si ritornerà alla normalità

L’emergenza maltempo in Sardegna non si ferma. Si contano gli sfollati, ora a 871, secondo il nuovo aggiornamento della Protezione civile, e si cerca di capire come arrivare a una stima dei danni con il commissario Giorgio Cicalò che ha fatto presente che ci vorrà un mese per avere una cifra di quanto è “costato” economicamente il nubifragio, oltre ad avere ufficializzato che sono 60 i comuni colpiti dall’alluvione. Intanto il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando nell’isola ha detto del reperimento di altri 5 milioni per fronteggiare l’emergenza.

LE MISURE A TUTTO CAMPO

Il ministro Orlando, infatti, visitando i luoghi devastati ha parlato delle misure che si metteranno in campo per provare a tornare alla normalità: fondi destinati alla ricostruzione e all’emergenza, analisi dei danni, deroga al Patto di Stabilità, riduzione della burocrazia per mettere ai sindaci delle zone colpite per consentire interventi in tempi brevi.

 I 155 MILIONI E LE RISORSE “NON SPESE”

Orlando ha annunciato di aver recuperato altri 5 milioni di euro per l’emergenza, 155 in tutto: “Ci sono 100 milioni con coperture già individuate – ha detto il ministro – altri 50 derivano da una rimodulazione dei fondi Anas destinati alla ricostruzione o al ripristino delle opere stradali”. Poi un ‘accenno’ di polemica con il governatore della Regione Ugo Cappellacci: “Erano stati stanziati 27 milioni di euro per la Sardegna, che vanno utilizzati rapidamente – ha spiegato Orlando – Dobbiamo capire cosa non ha funzionato nell’utilizzo dei fondi”. Cappellacci ha ribattuto che la mancata spesa dei fondi è dovuta proprio al Patto di Stabilità e alla rigidità della Ragioneria dello Stato.

LA DEROGA AL PATTO DI STABILITA’ E LA BUROCRAZIA

“La deroga si può fare per i comuni colpiti – ha osservato Orlando – e si può fare in particolare utilizzando la flessibilità che sarà prevista in generale per tutti i comuni. E’ però importante che la flessibilità abbia come tema il dissesto idrogeologico”. Come a dire, difesa del suolo quale priorità per gli interventi per ‘sbloccare’ le risorse. Un problema toccato dal ministro riguarda anche la burocrazia: “Ci sono problemi diversi, c’è complessità e contraddittorietà nella filiera istituzionale. Nel collegato Ambiente, alla Legge di Stabilità, c’è la ristrutturazione delle Autorità che hanno il compito di rilasciare autorizzazioni su questo punto”.

BASTA CONDONI SERVE LA PROGRAMMAZIONE

“Sono sempre stato contro la politica dei condoni, l’ho detto in più occasioni. La risposta ai problemi è la programmazione e la pianificazione del territorio, i condoni sono esattamente l’opposto”. Sempre Orlando, questa volta accusa chi ha lasciato ‘stare’ o ha preferito ‘chiudere’ un occhio sull’abusivismo, ricordando come tra i suoi impegni ci sia quello di “uno stanziamento di 10 milioni di euro per abbattere gli edifici abusivi costruiti in area a rischio idrogeologico”. Poi, il capitolo sugli eventi estremi, e i cambiamenti climatici: “Costruire 15 anni fa era un conto, mentre costruire oggi è un altro. I cambiamenti climatici ci sono stati. Le tombature dei canali, la deviazione dei fiumi che magari avevano un senso 15 anni fa quando non era conclamato il fenomeno della violenza della pioggia, oggi non è più pensabile”.

I DANNI DEL MALTEMPO 

Ci vorrà un mese per avere una stima dei danni della tragica alluvione. I comuni interessati – quelli che hanno ricevuto le schede per il censimento – sono 60 (salvo nuove verifiche): 11 in provincia di Olbia-Tempio, 16 in provincia di Nuoro, 10 in provincia di Oristano, 8 in provincia di Cagliari, 8 in provincia di Medio Campidano, 7 in provincia di Ogliastra. Alle devastazioni dei comuni bisognerà poi aggiungere i danni provocati dal maltempo a beni dello Stato, delle province e della Regione.

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