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Corriere della Sera, il caso di uno strano sondaggio

Togliete quel sondaggio per favore! Da un mese circa è in corso per il Corriere.it un sondaggio on line che domanda agli italiani: “Secondo voi un bambino può vivere bene in una coppia formata da due padri o due madri?”. Avete letto bene, ormai anche le verità più naturali sono vittime della dittatura del relativismo e della “statistica”. Ma, dovremo dire, la pseudo-statistica. Infatti, molti nei social network, specie cattolici, stanno sospettando che, negli ultimi giorni, i dati del sondaggio siano stati oggetto di hacker contrari all’opinione tradizionale che risultava dalle prime settimane di consultazione.

Infatti, mentre solo una settimana fa’ i “NO” alle “famiglie” omosessuali erano al 77.4%, con un numero di persone che avevano risposto alla consultazione online nelle 4 settimane precedenti di oltre 74.000 persone, il completo ribaltamento che si può osservare oggi dai risultati (91% SI, 9% NO), sembra il frutto di manipolazioni. Come è possibile infatti che in 7 giorni i votanti on line sono diventati da 74.000 a quasi 760.000?? (v. i risultati del sondaggio qui).

Possibile poi che 9 italiani su 10 pensino che si possa crescere bene con due “papà” e due “mamme”? Inverosimile! E la cosa insospettisce anche perché l’“operazione gender” è quasi contemporanea alla visita del Presidente Putin a Papa Francesco. E, soprattutto, al ribadire, da parte del Cremlino, il divieto di adozione di bambini russi da parte di cittadini di Paesi in cui è consentito il matrimonio tra persone dello stesso sesso e genitori single (cfr. Paolo Deotto, Il cancro dell’omosessualismo. Dalla Russia, ancora una volta, arriva un segnale di civiltà, in Riscossa Cristiana, 29 novembre 2013). Quindi, in sostanza, fra i Paesi UE l’adozione dei circa un milione e mezzo di bambini orfani russi sarà consentita, finché regge il matrimonio monogamico, solo da noi!!

Una clamorosa denuncia del caso del sondaggio del Corriere.it è stata pubblicata ieri sulla pagina facebook del consigliere comunale di Roma Gigi De Palo, ed è stata ripresa anche da Avvenire e Tempi.it (cfr. Gigi De Palo, Lo strano caso del sondaggio del Corriere.it sull’affido a coppie gay, 30 novembre 2013). L’ex assessore alla famiglia della Giunta Alemanno segnala che il “caso buffo” della consultazione “ribaltata” avviene proprio dopo la recente sentenza con la quale una bambina è stata affidata a una coppia dello stesso sesso, solo un caso?
Scrive poi De Palo a proposito del sondaggio anomalo: «L’ho monitorato da tempo, insieme ad alcuni amici informatici… Quando il sondaggio è stato avviato, alla domanda posta dal redattore oltre il 90% dei lettori rispondeva “no”. Poi è successo qualcosa. Ieri sera, giovedì 28 novembre, i votanti erano stati 90mila, stamattina alle 7.30 erano 190mila. Mentre scrivo siamo oltre 250mila voti. Niente male, si dirà, visto che a questi sondaggi rispondono, in media, intorno ai 4mila lettori. Ma la cosa che colpisce di più è che in poche ore sono stati raccolti 160mila voti, una media di 5 al secondo. E i “sì” sono cresciuti moltissimo, tanto che la situazione si è ribaltata: oltre il 70% dell’opinione pubblica si è improvvisamente “scoperta” concorde sul fatto che un bambino possa vivere bene in una coppia formata da due padri o due madri.

Mi scrivono gli amici informatici che stanno facendo un continuo refresh della pagina dei risultati si può notare come ci sia stata una affluenza sino a 20 voti al secondo. Chiaro sintomo, data la frequenza e anche l’orario, dell’utilizzo di sistemi automatici di voto (con cancellazione dei cookie per superare il problema del voto singolo dal medesimo computer)».

Qualcuno ha scritto al Corriere della Sera, asserendo che la notizia non sia tanto il risultato (assolutamente inattendibile), ma la battaglia ideologica che porta a usare mezzi anche truffaldini per avere un riscontro a favore della propria opinione. Non sarebbe il caso di toglierlo dal sito?
E’ vero che i sondaggi online di Corriere.it non hanno, come espressamente indicato, un valore statistico, trattandosi di rilevazioni non basate su un campione elaborato scientificamente. Ma, è indubbio, che per la valenza rivestita dal quotidiano di via Solferino sarebbe “buon diritto di cronaca” un intervento chiarificatore del direttore della testata o, per lo meno, la eliminazione dal web di un tale strumento di disinformazione come può essere un sondaggio totalmente falsato. Infatti, chiunque potrà verificare che il suo vicino di casa, il collega o familiare consideri tranquillamente che un bambino per crescere ha bisogno di UNA mamma ed UN papà! Il problema è continuare a farlo sapere, perché certi media sbandierano i risultati dei sondaggi solo quando sono in accordo alla “dittatura del relativismo”…



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