“Divide et impera”, la massima su cui è stata costruita e si è retta l’egemonia dell’antica Roma, Berlusconi l’ha applicata al Milan, affidandone la guida a due dirigenti: il vecchio Galliani e la giovane figlia, lady Barbara.
E il primo riscontro, sul campo, è stato positivo, con la netta vittoria di Kakà e Balotelli a Catania.
Una linea da trasferire anche alla politica, dove il centro-destra, diviso tra governativi di Alfano e azzurri, fedelissimi dell’ex premier, potrebbe marciare diviso per vincere unito o almeno contendere la vittoria elettorale al centrosinistra, guidato da Matteo Renzi?
Intanto, ancor prima di diventar segretario, il giovane Sindaco di Firenze ha minacciato di “asfaltare” lo statista di Agrigento, don Angelino Alfano.Ma i penultimatum di Matteo non avranno alcun seguito come quelli sulla rottamazione della vecchia classe dirigente del PD, quasi tutta riciclatasi renziana.
Il motivo? Prima di lasciar Berlusconi, Angelino ha stretto con il premier, Enrico Letta, un lodo Napolitano: simul stabunt, simul cadent!
Centrodestra come il Milan di Barbara B. e Galliani: diviso e vincente?
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