Pechino sosterrà con 6,5 miliardi di dollari la costruzione di una centrale nucleare a Karachi, che nelle intenzioni del governo di Islamabad servirà a colmare i problemi energetici pachistani. Lo riferisce la Reuters in base a quanto si legge nella documentazione sul progetto da 9,5 miliardi di dollari, lanciato lo scorso 26 novembre dal primo ministro pachistano, Nawaz Sharif.
Allora furono dati tuttavia pochi dettagli sull’operazione, in particolare sul finanziamento, benché fosse chiaro il sostegno cinese. Secondo quanto riferisce l’agenzia britannica sarà la China National Nuclear Cooperation a garantire un prestito a Islamabad. La conferma arriva anche da due componenti del team di esperti del governo pachistano, mentre la controparte cinese non ha rilasciato commenti.
Lunedì, nel consueto briefing con la stampa, la portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Hua Chunying, ha sottolineato come la cooperazione tra i due Paesi sul nucleare sia unicamente per scopi pacifici in linea con gli obblighi dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica. La cooperazione “servirà ad alleviare la carenza di energia nell’interesse della popolazione locale”, ha sottolineato Hua.
La produzione di energia in Pakistan è inferiore alla domanda. Le interruzioni di corrente in alcune aree durano ore. I continui blackout minano l’economia del Paese e sono tra le cause del malcontento popolare in una terra già segnata da crimine, violenze settarie e terrorismo.
Come ricorda la Reuters il piano a lungo termine di Islamabad prevede di produrre oltre 40mila megawatt di energia dal nucleare entro il 2050. In questo contesto i due reattori della centrale di Karachi avranno una capacità di 1.100 megawatt l’uno.
La cooperazione con la Cina diventa di primaria importanza in particolare per le resistenze statunitensi a sostenere Islamabad anche per il caso Abdul Qadeer Khan, il “padre dell’atomica” pakistana accusato di aver passato tecnologia nucleare all’Iran e alla Corea del Nord. Il Pakistan, come l’India, non aderisce al Trattato di non proliferazione. Nonostante questo nel 2008 Washington firmò con Delhi un accordo di cooperazione sul nucleare civile.