Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Nella giornata di ieri, Scelta Civica ha battuto due colpi in Commissione Bilancio alla Camera, durante l’esame della legge di stabilità, che dicono molto del senso che essa vuole dare alla sua permanenza, fino a quando avrà un senso, in seno alla maggioranza di governo.
LA QUESTIONE CONSOB
Il primo colpo, sulla proposta del governo di aumentare da 3 a 5 i componenti dell’organismo direttivo della CONSOB.
Non esiste al mondo che, dopo i concreti sforzi fatti dal Governo Monti per dare una prima sforbiciata alla giungla delle poltrone da 300mila euro in su nelle mille Authority e nei mille ruoli di sottogoverno che questo Paese regala a magistrati fuori ruolo, politici trombati e alti papaveri della burocrazia in pensione, noi si avalli un’operazione inversa che darebbe la stura a chissà quante altre di queste belle pensate.
Se l’organico della CONSOB ha bisogno di essere rafforzato, lo si faccia aumentando il numero degli ispettori e degli analisti con l’assunzione di giovani preparati e pieni di voglia di fare, non aumentando il numero dei commissari che vanno in sede e stanno seduti ad ascoltare le relazioni di chi lavora.
IL DOSSIER SUL CONTROVERSO CUMULO
Il secondo colpo, sulla proposta di estendere quanto già previsto per i parlamentari anche ai burocrati che assumono cariche di governo: niente cumulo dei trattamenti economici e limite massimo di reddito pari a quello dell’indennità parlamentare.
A oggi, una politica sempre più inginocchiata di fronte alla burocrazia, aveva imposto questo limite solo a se stessa, mentre aveva lasciato ai dirigenti di ministeri e Authority chiamati a ruoli di governo la possibilità di cumulare stipendi e indennità per svariate centinaia di migliaia di euro: ora la vedremo se sono quei servitori dello Stato che amano definirsi o se, come per incanto, servire il proprio Paese sulla “linea di fuoco” del Governo diventerà improvvisamente poco ambito rispetto a restarsene nella protetta, ovattata e assai ben remunerata penombra di qualche ufficio direttivo.
LA POSIZIONE DI SCELTA CIVICA
Entrambe queste proposte, senza Scelta Civica a sostenerle convintamente dall’interno della maggioranza, avrebbero visto la solita sterile contrapposizione urlata tra opposizione e maggioranza, con conseguente rigetto nella difficoltà di capire per i cittadini il confine tra propaganda e ragionevolezza della rispettive argomentazioni.
Con Scelta Civica in maggioranza, ma finalmente libera dalle sue stesse pastoie interne che ne hanno rallentato l’efficacia nei mesi passati, il giochetto non funziona e le questioni emergono per quello che sono.
CONCLUSIONE
Su queste piccole, ma significative questioni, così come sulle riforme e sui temi di ampio respiro, questo sarà il nostro ruolo nella maggioranza.
Senza cedimenti e rincorse a un populismo che serve solo alla propaganda di parte, ma senza sconti nei confronti di chi vuole usare la scusa della diga “anti-populismo” per annacquare e rallentare quel grande processo di cambiamento strutturale e di mentalità per realizzare il quale Scelta Civica è nata.
Comincia una storia nuova.
Enrico Zanetti
Deputato Scelta Civica