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Gli sgambetti molto liberali fra Boldrin e Giannino

Il Pd ha scelto Matteo Renzi. Al centro si muovono i Popolari di Mario Mauro e Pierferdinando Casini. E sul versante di centrodestra si posiziona il nuovo movimento di Angelino Alfano che ha promosso la sua prima manifestazione pubblica sabato scorso agli Studios romani sulla Tiburtina.

LE DONNE DEL NUOVO CENTRO DESTRA VISTE DA PIZZI. LE FOTO

MAURO, CASINI E CESA. LE FOTO DELL’ASSEMBLEA POPOLARE

Ma non sono le uniche novità. Ieri Silvio Berlusconi ha lanciato i suoi club Forza Silvio, versione riveduta e corretta della vecchia Forza Italia dopo aver rottamato il Pdl e non ostacolato troppo, anzi, la nascita del Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano, Maurizio Lupi e Gaetano Quagliariello. Il redivivo Silvio Berlusconi, dopo la decadenza da senatore, è giunto addirittura a evocare un governo con la vendoliana Sel e con il grillino Movimento 5 Stelle. Sogna o è desto?

GUARDA LE FOTO DI BERLUSCONI E I CLUB “FORZA SILVIO”

In attesa di una risposta plausibile, quello che si staglia – in vista delle elezioni europee – è un ampio e variegato fronte anti euro e anti Germania che, come ha sottolineato in questo articolo Edoardo Petti, unisce Beppe Grillo, Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Gianni Alemanno. Un fronte che di fatto si ispira, direttamente o indirettamente, ai tre professori anti euro le cui teorie stanno avendo sempre più ascolto e riverbero anche sui mass media: Alberto Bagnai, Antonio Maria Rinaldi e Claudio Borghi.

BAGNAI, BORGHI E RINALDI. GLI ANTI EURO A BRUXELLES. LE FOTO

E in questo scenario che cosa fanno i liberali e i liberisti, rimasti e/o dispersi? Certo, lo spappolamento di Scelta Civica lascia spazi per movimenti che si ispirano agli ideali laici e liberali. Ma gli egocentrismi e il frammentarismo non aiutano i tentativi che pur ci sono di formare un’aggregazione che possa presentarsi alle elezioni europee del prossimo anno per puntare a superare l’ardua soglia del 4 per cento.

L’ennesima dimostrazione la stanno dando in questi giorni i movimenti Fare per fermare il declino e Ali, la neonata Alleanza fra liberaldemocratici. Entrambe le formazioni puntano a coagulare movimenti e micropartiti di ispirazione liberale e laica ma le frizioni personali tra gli esponenti di Fare e Ali (frutto tra l’altro proprio di una diaspora da Fare) non aiutano a raggiungere gli obiettivi comuni, sottolineano ambienti delle due associazioni.

Così, per sabato prossimo, il Pli sta organizzando una manifestazione a Roma per rilanciare quella federazione dei liberali avviata in un altro appuntamento romano al quale hanno partecipato in veste di primattori sia Michele Boldrin, leader di Fare, che Corrado Passera, ex consigliere delegato di Intesa, ex ministro dello Sviluppo economica e ora alla ricerca di una casa politica dove agire.

All’appuntamento di sabato promosso dal Pli di Stefano De Luca parteciperà di certo Boldrin mentre non sarà coinvolta Ali. L’alleanza liberaldemocratica comunque punta a presentarsi alle europee mirando a coinvolgere i laici montiani inabissatisi dopo i marosi che hanno squassato la montiana Scelta Civica. Sono alla ricerca di un volto nuovo (Oscar Giannino, che pure è considerato l’ispirato del neonato movimento, non vuole assumere la leadership elettorale dopo il caso Fare) e di una bandiera, ideale e programmatica, da contrapporre al montante e sferzante vento anti euro.

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