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Habemus Papam, la via secondo Matteo…Renzi

Habemus Papam: il popolo delle primarie del Pd, circa 3 milioni, ha scelto, con il 68% dei voti, la via ‘secondo Matteo’…Renzi. E in democrazia, pur se deficitaria per partecipazione e rispetto della volonta’ popolare, il responso delle urne va rispettato, ma non assunto con rassegnazione. La via ‘secondo Matteo’…Renzi, salutato “stella della sinistra italiana” e ‘nuovo Blair’ non e’ senza ritorno ne’ stella se non…cadente e di Tony Blair, oltre il liberismo sfrenato, é nota la guerra per ‘le armi di distruzione di massa’ mai rinvenute in Iraq. Il trionfo di un giorno, il 9 dicembre, segna pero’ lo spartiacque tra due modalita’ culturali e politiche di intendere la societa’ e la vita umana: o l’assoluta acquiescenza allo ‘status quo’ di una societa’ da dirigere come la ‘sacra’ famiglia, “[..] dove il buon esempio dei genitori e’ determinante nell’educazione dei figli”, parole del fan Oscar Farinetti di Eataly, o la ribellione nonviolenta e continua allo status quo per una societa’ altra. Anche se oggi, 9 dicembre, “tutto [puo’ sembrare] é perduto – e’ il lascito del comunista eretico Antonio Gramsci – bisogna mettersi tranquillamente in cammino ricominciando dall’inizio”. Dal ‘non mollare’, di Giustizia e Libertà, la ricerca di una nuova Utopia per l’alternativa possibile. Quale? Senza dubbi e equivoci: il socialismo. Ed “é socialista quella societa’ che riesce a dare a ciascun individuo – e’ il lascito del socialista eretico Riccardo Lombardi – la massima liberta’ di decidere la sua esistenza e di costruire la sua vita”. Lo spartiacque e’ percio’ tra un progetto di societa’ fatto di “[..] azzeramento dei privilegi, riduzione drastica dei salari esagerati, azzeramento dei rimborsi ai partiti [..] nuova legge elettorale, nuovo linguaggio di pacificazione [..] nostre vocazioni”, stando al patron di Eataly, ed un altro mirato a ‘una societa’ piu’ ricca perche’ diversamente ricca’, dove alla dittatoriale soddisfazione dei bisogni materiali, necessari alla sopravvivenza: la casa, il lavoro, il salario, la sanita’, deve seguire la disponibilità dei bisogni immateriali, indispensabili alla vita: la scuola, l’istruzione, la ricerca, formazione, il tempo libero per se stessi e per gli altri, la qualita’ della vita, la cultura, per realizzare nella massima libertà le personali ‘esigenze’, di cui la sinistra non si e’ mai occupata. Perche’, per dirla con lo psichiatra dell’Analisi Collettiva Massimo Fagioli, “se la politica e’ solo idea della soddisfazione dei bisogni non si distingue dal pensiero cristiano. Le idee nuove spingono a perseguire la realizzazione umana ovvero lo sviluppo del pensiero”. Lo spartiacque e’ insomma tra un modello di societa’, quello ‘secondo Matteo’, dominato dal dogma che “cio’ che e’ peccato” diventa reato – l’aborto, ad esempio, per cui si fa ‘il cimitero dei bambini mai nati’ – e “cio’ che e’ reato” – la pedofilia ad esempio – non e’ perseguibile in quanto e’ peccato da espiare con la confessione e l’altro modello senza dubbi ne’ equivoci socialista in cui la liberta’ religiosa, di qualsiasi religione, e’ assicurata nelle sedi e nelle forme di ciascun culto, ma non sta nello Stato e nelle sue istituzioni. Un precetto e/o una credenza religiosa, non puo’ mai farsi norma di legge, pena lo Stato teocratico, e perche’ la legge riguarda l’intera collettivita’, di esseri umani liberi ed uguali e soprattutto diversi nel rapporto uomo-donna, e non una parte. Gli ex-Ds del Pd e gli ex-Pci sparsi in mille sigle e associazioni, come gli ex-Psi, hanno nel giorno della vittoria della via ‘secondo Matteo’, la ghiotta opportunita’ di farla finita con una prassi politica perdente per il fallimento della teoria sottesa: il consociativismo di Palmiro Togliatti e poi di Enrico Berlinguer da una parte e di Pietro Nenni e poi di Bettino Craxi dall’altra, basato sull’alleanza di ferro con la Chiesa e con l’ideologia cattolica e appunto di ricominciare dall’inizio, dalla lezione culturale, politica, umana di due grandi eretici della loro storia: Gramsci e Lombardi. Ovviamente, la ricerca della nuova Utopia per l’alternativa possibile non si esaurisce con i due eretici: spetta alla sinistra sparsa e divisa – e puo’ esser la chance d’oro di Pippo Civati – rifarsi l’identita’ che non ha mai avuto e ritrovare con coraggio l’unità smarrita cominciando a occuparsi di realta’ umana cimentandosi con ‘un pensiero nuovo’, la teoria della nascita umana ampiamente riconosciuta a tutti i livelli nel mondo scientifico che Fagioli espone nel quindicesimo libro, left 2010‘Left 2010′, edito da L’Asino d’oro, e presentato sabato scorso davanti a migliaia di persone a Piu’ Libri piu’ liberi. “Avevo trentanove anni quando scrissi le parole che dicevano il pensiero nuovo sulla realtà della nascita dell’essere umano. Dissi che avevo visto la dinamica tra realtà biologica e realtà mentale che escludeva che la verità umana fosse, per sempre, la scissione. Non c’era piu’ lo spirito che scendeva sulla materia, ma l’energia, la luce, che si univa alla sostanza cerebrale. Le parole: spirito e materia non si sarebbero mai unite perche’ l’uno era mai nato e senza inizio ne’ fine, l’altra era deteriorabile, con la vita dal tempo misurabile perche’ finito e mai infinito”.


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