H&M starebbe per aumentare i prezzi dei propri capi d’abbigliamento per poter pagare stipendi più alti ai lavoratori tessili. La notizia è emersa durante un meeting del colosso del fast-fashion svedese a Stoccolma con alcuni gruppi che monitorano le attività delle multinazionali del Paese. In questa occasione, il gruppo ha presentato i dettagli di una nuova politica salariale per i lavoratori tessili in Paesi come il Bangladesh, dove il salario minimo è inferiore a 50 euro al mese.
A parlare è stato il capo della sostenibilità di H&M, Helena Helmersson, la quale ha dichiarato che un rialzo dei prezzi al dettaglio è una possibilità, sebbene i consumatori non debbano aspettarsi aumenti a breve termine. Pare che il colosso abbia fissato per il 2018 l’obiettivo del rialzo delle paghe di circa 850 mila lavoratori del settore tessile in tutto il mondo.
Il lancio della nuova “politica di salari equi” nasce con l’obiettivo che “tutti i lavoratori tessili debbano essere in grado di vivere dei propri stipendi”, ha detto Helmersson, convinta che la società dovrebbe sfruttare la propria dimensione e reputazione, non solo per promuovere salari più equi, ma anche per sostenere la formazione dei lavoratori e il riconoscimento dei sindacati nelle trattative salariali.