Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Ecco le case di Ikea per i profughi siriani proibite dal Libano

Preoccupati per le condizioni abitative dei rifugiati durante l’inverno, i dirigenti dell’Ikea hanno finanziato un progetto da 4 milioni di dollari per costruire case prefabbricate per le vittime della guerra in Siria.

IL PROGETTO
Case piccole, con pareti di plastica e tetto conglomerato, con capacità per cinque persone. La struttura e i materiali non sono stati scelti a caso, ma sono il risultato di una ricerca di tre anni dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati e del Refugee Housing Unit, una organizzazione non governativa con sede in Svezia.

LE CASE
Le costruzioni in questione sono molto accoglienti e calde, resistono a difficili condizioni climatiche, e hanno una vita media di tre anni in più rispetto ai sei mesi delle classiche tende per rifugiati. Le case si costruiscono in quattro ore, senza necessità di attrezzi, e hanno pannelli solari che alimentano una lampada e il caricabatteria di un cellulare.

I COSTI
L’idea è nata la scorsa estate in previsione dei mesi più freddi. Ogni edificio ha un costo di 8mila dollari, ma si spera di riuscire a ridurlo a 1000. Nonostante il progetto sia finanziato da Ikea, la produzione non è avvenuta nelle sue fabbriche e non ha nessuna finalità commerciale. Il responsabile dell’innovazione dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, Olivier Delarue, aveva informato a giugno che sarebbero stati installati 26 rifugi prefabbricati in Etiopia, altri 12 nella frontiera con l’Iraq e 12 in Libano.

IL RIFIUTO DEL LIBANO
Dal 2010, due milioni di persone sono scappati dalla guerra in Siria. Di questi profughi, circa 800mila sono in Libano. Le Nazioni Unite hanno lanciato l’allarme per le condizioni che dovranno affrontare durante l’inverno. Ma, secondo il New York Times, il governo del Libano ha preferito proibire la costruzioni di queste strutture proposte da Ikea, perché teme che questi “alloggi permanenti” possano essere troppo comodi e invitino i rifugiati a restare nel territorio libanese a lungo. In Libano è ancora viva l’esperienza vissuta con i rifugiati palestinesi che, dopo essere arrivati durante la guerra del 1948, non sono più andati via.

CONDIVIDI SU:

Gallerie fotografiche correlate

×

Iscriviti alla newsletter