Skip to main content

Il Fatto quotidiano, ossia l’immaginazione oltre la realtà

Acredine ed astio, malevolenza e malignita’: e’ il cocktail con cui Il Fatto Quotidiano da’ notizia dei fatti quotidiani confezionati quasi sempre sull’onda di una immaginazione che o e’ oltre la realta’ o gravita in un’area borderline rispetto al codice deontologico del giornalismo stesso. E’ una linea editoriale lucidamente aggressiva, irrispettosa dellla verita’ che si ignora e si teme, per conquistare lettori e pubblico prevalentemente di sinistra, ma che dell’attuale sinistra sono delusi o lo diventano per effetto di un cocktail ‘micidiale’. In che altro modo leggere il perfido, ignobile trafiletto, “Imu: Via. Cancellata. Non e’ un ricatto del centro-destra in cerca di voti: e’ una cosa condivisa. Il Pd si e’ convinto della sua sparizione dopo un’analisi collettiva a casa di Massimo Fagioli”, comparso il 27 novembre sotto il titolo ‘Grandi intese addio: fine di un gioco di gruppo’, se non con gli ingredienti del cocktail ‘micidiale’, diretto a lettori e pubblico di sinistra, in primis del Pd, da conquistare con la menzogna e la denigrazione? Un giochetto scemo da cui ci si deve ben guardare! L’immaginazione di Antonio Padellaro e Marco Travaglio funziona malissimo, ne’ c’e’ traccia di onesta, pulita ironia: e’ semplicemente fuori, oltre la realta’ e supera l’area bordeline. Quel che lascia interdetti e’ l’apatia del giornale che piu’ ha da perdere in termini di competezione, con Il Fatto Quotidiano: l’Unita’, di cui Padellaro e’ stato non brillante direttore e Travaglio non rimpianto opinionista, restata muta, come in catatonia. L’Analisi Collettiva e’ un ‘fatto storico’: esiste da quarant’anni per ‘l’afflusso spontaneo di migliaia e migliaia di persone’ che, liberamente e senza contratto, seguono gratis i seminari di ‘cura ricerca formazione’ del “piu’ grande psichiatra italiano”, NEWS_82418Fagioli, la cui ‘teoria della nascita’ e’ parimenti un ‘fatto storico’ e per quotidiane conferme. Ultima in ordine di tempo, il 23 novembre: nella puntata ‘Viaggio insolito nel corpo umano’ della trasmissione ‘Ulisse’ di Alberto Angela si e’ data notizia, “[…] le immagini luminose passano attraverso la massa gelatinosa dell’occhio e raggiungono la sua parte di fondo, qui si trova la retina, che converte la luce in impulsi elettrici che elabora e invia al cervello […] da questo lavoro, nasce l’immagine […] C’e’ una cosa che riguarda la vista: se non viene attivata la retina ovvero la sostanza cerebrale al momento della nascita si inaridisce e non funziona”. Notizia che, come riportato su http://segnalazioni.blogspot.it/, fa seguito all’esperimento di un gruppo di ricercatori dell’Universita’ di Bologna e del Politecnico di Milano, pubblicato sulla rivista Nature e riprodotto da Repubblica Tv, a settembre del 2010, con cui si documenta il momento esatto in cui un fotone, la particella di cui e’ fatta la luce, colpisce la retina dell’occhio innescando la reazione foto-chimica che da’ origine alla visione. Padellaro e Travaglio sanno bene, non c’e’ da dubitarne, qual’e’ l’orientamento politico dello psichiatra romano: e’ stato sempre ed e’ ben collocato a sinistra, anche se alla politica attiva ed ai fattarelli quotidiani, come e’ l’Imu, ha preferito sempre la cultura, ossia l’evoluzione del ‘pensiero umano’ nel corso del tempo e nell’attualita’. E questo e’ ampiamente documentato nel quindicesimo libro, left 2010‘Left 2010′, edito dalla casa editrice L’Asino d’oro, che sara’ presentato sabato a Piu’ Libri piu liberi. E nel quinto volume che L’Asino d’oro dedica agli articoli che Fagioli scrive dal 2006 nella rubrica ‘Trasformazione’ sul settimanale Left, si puo’ leggere, tra l’altro “[…] Ma poi il legame tra i due termini, freudo-marxismo, mosse memorie che negli anni, talora, venivano alla coscienza. Scrissi infatti nel 1976 ‘accoppiano il serpente con la donna’ e il senso era che l’uomo razionale, sempre piu’ stupido nei riguardi della realta’ umana del pensiero senza coscienza, aveva paralizzato e svuotato la fantasia della realta’ femminile dell’umanita’. […] Poi scoprii che il virus della razionalita’ aveva fermato lo sviluppo della mente, relegando la donna in casa a fare la moglie fedele e la madre affettuosa. Vidi, tristemente che non c’era, nel comunismo, nessuna nuova identita’ umana”.



CONDIVIDI SU:

Gallerie fotografiche correlate

×

Iscriviti alla newsletter