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Il Natale di Papa Francesco

«I fratelli di mamma prendevano parte ai Círculos Católicos de Obreros (credo nella calle Belgrano). Papà era arrivato dall’Italia il 25 gennaio 1929… Quando arrivò a Buenos Aires  andò ad abitare con i Salesiani nella Calle Solís… Entrò a far parte dei ragazzi che stavano intorno al salesiano P. Pozzoli, qui conobbe i fratelli di mamma… e attraverso loro mamma, con la quale si sposò il 12 dicembre 1935 a San Carlos».

E’ quanto Papa Francesco scriveva, da Arcivescovo e cardinale a Buenos Aires, in sei fitte pagine battute personalmente a macchina il 20 ottobre 1990, tradotte appositamente e pubblicate ieri dall’Osservatore Romano (cfr. J. M. Bergoglio, Storia di una vocazione, 23-24 dicembre 2013, p. 5). Bergoglio in questa lettera rievoca sua madre, Regina Maria Sivori (1915-1981), migrata in Argentina da Santa Giulia, frazione collinare sulle alture di Lavagna, in provincia di Genova, dalla quale era originaria. Si sposò giovanissima nel 1935 con il suo paesano José Mario Bergoglio Vasallo, che per lavoro la condusse con sé a Buenos Aires. Nella capitale argentina José Mario trovò lavoro in una azienda privata, mentre Regina Maria si dedicò esclusivamente alla cura della casa e della famiglia, composta di ben 5 figli, il cui primogenito fu appunto Jorge Mario, nato nel 1936.

In questa festa odierna del Natale del Signore sembra utile sottolineare l’importanza nel Magistero di Bergoglio del battesimo, ciò che traspare anche nello scritto rievocato dall’Osservatore Romano. Il Papa, in questi primi nove mesi di pontificato si è trovato spesso a chiedere ai fedeli che l’hanno incontrato personalmente se ricordano la data di quando sono diventati cristiani. E in Jorge Mario Bergoglio la memoria di chi il 25 dicembre 1936 lo ha battezzato, cioè il salesiano di origine italiana Enrique Pozzoli (1880-1961), ancora oggi ricordato come  il “Don Bosco Redivivo”, è sempre vivida, legata com’è alla storia della sua vocazione.

Nemmeno una settimana dopo la nascita del figlio, quindi, la mamma di Papa Francesco lo conduceva al fonte battesimale: che esempio per i cristiani di oggi! Che per non “sciupare” il pupo (spesso figlio unico), attendono anche 6 mesi un anno per l’optimum fisico-psichico meterologico…

Non la pensavano così le mamme di cinquanta-sessant’anni fa, come la Sig.ra Bergoglio che, dopo aver partorito l’ultima figlia (la quinta), María Elena, rimase paralitica, accettando cristianamente la Croce della sua infermità. Una sposa fedele e casalinga, da ricordare ancora oggi. Anche perché il Natale di Francesco non è poi così lontano da noi…


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