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La crisi giuridica globale, ovvero l’ingiustizia legale

«Il “Problema dell’anno” è la “Crisi giuridica ovvero l’ingiustizia legale”, che in genere non viene molto considerato, perché l’attenzione è indirizzata soprattutto alla crisi finanziaria, con tutte le conseguenze di carattere sociale a cominciare dalla disoccupazione. Invece, la crisi giuridica è di grande rilevanza perché il diritto e la legge costituiscono l’architettura di ogni rapporto sociale». E’ questo il nucleo dell’analisi condotta dall’Arcivescovo di Trieste Giampaolo Crepaldi, presidente dell’Osservatorio Internazionale “Cardinale Van Thuan”, nella sua “Presentazione” al Quinto Rapporto sulla Dottrina sociale della Chiesa nel mondo, appena pubblicato dalle Edizioni Cantagalli (a cura di G. Crepaldi e S. Fontana, Siena 2013, pp. 220, € 14).

INGIUSTIZIA LEGALE
Si parla tanto – e giustamente – di crisi economica, ma secondo gli estensori di questo importante documento va identificata anche una crisi nascosta, sottile ma molto invasiva e destabilizzante: la crisi giuridica ovvero, come dice il Rapporto, l’“ingiustizia legale”. Lo studio, anche quest’anno, è il frutto della collaborazione di diversi Centri di ricerca internazionali che collaborano con l’Osservatorio “Van Thuan” che, nell’analisi delle principali tendenze in atto a livello globale, convergono nel riscontro di un dato di fondo: «il venir meno – come scrive mons. Crepaldi – del diritto a sostegno della la legge e la trasformazione della legge nelle regole. Diritti, legge, regole: questa in passato era la giusta successione, nella quale ogni elemento fondava il successivo e si fondava sul procedente. Ora si va verso una “società delle regole”, senza più fondarle nella legge e nel diritto. Sembra la vittoria del positivismo giuridico, del contrattualismo e del relativismo» (pp. 9-10).

SCOPO
Scopo del Rapporto, quindi (come pure del “Bollettino trimestrale di Dottrina sociale della Chiesa” che lo stesso Osservatorio promuove), è non solo informare, ma anche far riflettere per proporre un corretto punto della situazione, soprattutto in quell’Occidente di tradizione cristiana che versa in una crisi senza precedenti, proponendo una valutazione e proposte di rimedio ispirate alla Dottrina sociale cattolica. Lo studio dell’Osservatorio “Van Thuân” si apre con una “Sintesi introduttiva” (pp. 15-24), dedicata quest’anno appunto alla “crisi giuridica”, curata da quattro esperti internazionali, vale a dire Flavio Felice, direttore dell’Area internazionale di ricerca “Caritas in veritate” della Pontificia Università Lateranense di Roma, Manuel Ugarte Cornejo, direttore del Centro de Piensamento Social Catolico della Universidad San Pablo di Arequipa (Perù), Daniel Passaniti, direttore esecutivo del CIES-Fundación Aletheia di Buenos Aires, Stefano Fontana, direttore dell’Osservatorio Van Thuan con sede a Verona e Fernando Fuentes Alcantara, Direttore della Fundacion Pablo VI di Madrid.

CRISI GIURIDICA
La “crisi giuridica” delineata nell’analisi dei direttori di tutti i soggetti istituzionali coinvolti nella redazione del Rapporto, viene quindi documentata dalla rassegna sulla Dottrina sociale della Chiesa nei cinque continenti, che costituisce la parte informativa preponderante del Rapporto. La crisi giuridica che il Rapporto documenta è legislativa e giurisprudenziale nello stesso tempo. Crisi legislativa, in quanto nel corso dell’anno di riferimento del Rapporto, il 2012, molti Parlamenti hanno legiferato contro il diritto naturale nei campi della vita e della famiglia, dall’Argentina, all’Uruguay, dall’Irlanda alla Francia. Crisi giurisprudenziale, sia perché le Corti internazionali di giustizia entrano in terreni non propri, sia perché i  giudici ordinari si stanno sostituendo con le loro sentenze ai Parlamenti.

SENTENZE
Il Rapporto riporta i fatti, come la sentenza del 28 novembre 2012 della Corte Interamericana per i diritti umani, che ha condannato il Costa Rica per non avere ancora una legge che permettesse la fecondazione in vitro; oppure la sentenza del Supremo Tribunale Federale del Brasile, che nel marzo 2012 ha autorizzato la cosiddetta “anticipazione terapeutica del parto” – ossia l’aborto. In ambedue i casi, le Corti si sono sentite autorizzate a definire concetti non di propria competenza: la prima sostenendo che il concepimento «ha luogo da quando l’embrione viene impiantato nell’utero» e il secondo affermando che «l’acefalo non diventerà mai una persona».
Quanto alle sentenze dei giudici ordinari, il Rapporto mostra che ove c’è vuoto legislativo legiferano di fatto i giudici con le loro sentenze, ove non c’è vuoto legislativo essi demoliscono la legge a suon di sentenze. Si nota in molti Paesi una forte tensione tra il potere legislativo dei Parlamenti nazionali, quello della magistratura ordinaria in quegli stessi Paesi e quello della giustizia internazionale. Questo squilibrio lacera il tessuto delle nazioni ponendo in crisi il collante delle Carte costituzionali.

LA DOTTRINA
Anche questo Quinto Rapporto prende in esame la produzione, la diffusione, la ricerca e la pratica concretizzazione della Dottrina sociale della Chiesa nel mondo, perseguendo, come scrive uno dei curatori, il Stefano Fontana nella Nota tecnica posta a premessa del lavoro, «una finalità informativa e orientativa nello stesso tempo. Per produzione intendiamo la produzione magisteriale, vale a dire i principali pronunciamenti del Santo Padre, della Santa Sede e dell’Episcopato su tematiche proprie della Dottrina sociale della Chiesa. Per diffusione intendiamo le iniziative di insegnamento, di formazione e pastorali che hanno lo scopo di far conoscere la Dottrina sociale della Chiesa e di formare ad essa le varie categorie di persone, singole o associate. Per ricerca intendiamo l’attività accademica dei Centri di studio, compresa la convegnistica più significativa. Infine, per pratica concretizzazione intendiamo le iniziative tese a fare delle realizzazioni concrete ispirate alla Dottrina sociale della Chiesa» (p. 11).

IL RAPPORTO
Il nucleo centrale del Rapporto si divide in cinque parti, rispettivamente dedicate alla Santa Sede e il contesto internazionale (pp. 37-89), all’America del Nord (pp. 90-106), all’America Latina (pp. 107-124), all’Africa (pp. 125-136), all’Asia e Pacifico (pp. 138-147) ed all’Europa (pp. 148-154).
Nella stessa linea del Rapporto 2012, intitolato “La colonizzazione della natura umana” e dedicato alla denuncia delle pressioni subite dai Paesi emergenti per adottare legislazioni ispirate all’ideologia gender, anche quest’anno il lavoro del Van Thuan procede nella specifica disamina dell’aspetto legislativo della crisi giuridica provocata dal relativismo. Nello stesso tempo, però come aggiunge Crepaldi, «fa anche un passo in avanti. Esamina le ingerenze delle Corti internazionali di Giustizia sugli Stati, il conflitto di queste pressioni internazionali con le Costituzioni di quello Stato, l’azione dei giudici ordinari che si sostituiscono sempre di più ai Parlamenti e, di fatto, legiferano. La crisi della legge, infatti, è molto più vasta del solo aspetto legislativo» (cit. in Giuseppe Tires, La crisi giuridica. Intervista all’Arcivescovo Giampaolo Crepaldi, in Newsletter dell’Osservatorio Internazionale “Van Thuan”, n.463, 13 dicembre 2013).
Per maggiori informazioni sull’Osservatorio dedicato alla straordinaria figura del cardinale vietnamita François Xavier Nguyên Van Thuân (1928-2002), già Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace e del quale si è recentemente conclusa a Roma l’inchiesta diocesana per la beatificazione, si consulti il sito, oppure ci si rivolga ai seguenti recapiti: tel.: 045-8309214, fax: 045-8309214, e-mail: info@vanthuanobservatory.org.


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