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La lezione di Sandro Fontana

Sandro Fontana ci ha lasciati.

E’ stato il nostro amato “Bertoldo”, direttore de “ Il Popolo”, fraterno amico e collaboratore di Carlo Donat Cattin con il quale ha vissuto, sin dalla sua nascita, la lunga avventura della sinistra sociale DC di Forze Nuove.

Scompare con Sandro Fontana uno dei più lucidi storici e analisti politici democratico cristiani del dopoguerra.

Con l’animo profondamente legato alla sua terra bresciana dalla quale aveva saputo coniugare l’intelligenza sapiente di un’antica civiltà contadina con la formazione di una fede cattolica senza smagliature, Sandro ha rappresentato per molti di noi un punto di riferimento politico e culturale di assoluto valore.

Da lui e dai suoi numerosi saggi politici abbiamo potuto apprezzare il ruolo dei cattolici nella storia politica dell’Italia unitaria e la funzione straordinaria della Democrazia Cristiana nell’opera di promozione delle classi subalterne dei ceti contadini e operai, avendo sempre di mira la necessità di conciliare gli interessi delle classi popolari con quelli del ceto medio.

Non dimenticheremo il suo ottimismo della volontà che si accompagnava a una gaiezza dirompente che contagiava e induceva all’immediata empatia, mai disgiunto, tuttavia, da quel pessimismo della ragione che lo portava ad analizzare sempre con estrema lucidità ciò che accadeva nella realtà effettuale.

Con Sandro scompare uno degli esponenti più autorevoli della DC bresciana e lombarda anche lui, come tutti noi, “DC non pentito”.

Ciao caro Sandro e di lassù con Carlo e gli altri amici continua a ispirarci nel nostro impegno terreno, in attesa di incontrarci per discutere ancora delle ragioni degli ultimi.

Ettore Bonalberti


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