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Una mini An? No, grazie. Mi impegno per la destra del futuro

Se ci avessi scommesso avrei vinto. L’assemblea della Fondazione Alleanza Nazionale si è divisa fra sterili personalismi e il tipico correntismo sfrenato per poi concludersi con un’incomprensibile furbata a fini elettorali. Una parte si é accaparrata il logo con la fiamma nella convinzione di aumentare i consensi alle prossime elezioni europee e l’altra procederà a suon di carte bollate e ricorsi in tribunale. Un misero epilogo di un racconto molto triste.

Ma é questo il progetto politico nuovo ed ambizioso di cui la destra italiana ha bisogno? Un maquillage di simboli e slogan più o meno già sentiti? Dove sono le idee, i contenuti, i volti, lo spazio politico, la cultura e le finalità di questa operazione? Semplice, non ci sono.

Non c’è nulla perché c’è un vuoto politico e di rappresentanza. Perché una famiglia politica si é divisa litigando sulla propria eredità storica e non solo, mossa da mire del tutto personali. Uno dei progetti politici più ambiziosi e riusciti della storia recente italiana, si trasforma come nei peggiori incubi, nella sua idea opposta: una mini destra, populista, anti europea e priva di contenuti, fuori dal tempo. Un’auto ghettizzazione in grande stile e senza precedenti. Mentre qualche reduce coltiva l’ambizione di fare della Meloni una Giorgine Le Pen, quella vera stringe patti con la Lega, che occuperà ampiamente quello spazio cercando di recuperare consensi.

Che fare allora? Nulla, o meglio niente in quella direzione. Dobbiamo lasciare che il processo di autodistruzione di questa classe dirigente si compia definitivamente, e poi saranno le urne a mettere la parola fine a questa penosa vicenda. Fa male dirlo anche a chi scrive, ma i fatti e la storia di altre formazioni politiche del passato dicono molto. I partiti sono fatti da persone e queste ciclicamente vivono esperienze simili. Lasciamo compiere le fasi del suicidio politico, servirà in futuro per ricordarsi cosa non fare se avremo il giusto vento a favore delle nostre vele.

Noi dedichiamoci ad altro: c’è molto da fare e servirà un lavoro senza sosta. Bisogna riempire un vuoto politico enorme a destra e nel centrodestra. Lo spazio c’è, ma la strada é piuttosto una strettoia, dalla quale si intravede una luce abbagliante, offuscata dal vuoto ma efficace nuovismo di Renzi e dal populismo alla Grillo. Per orientarsi occorrerà saper schivare con abilità le facili tentazioni del consenso fine a se stesso e agire da esperti esploratori battendo nuovi sentieri con bussole affidabili. É un percorso difficile e ambizioso, richiede coraggio ed entusiasmo. Per farlo dobbiamo essere folli, appassionati, umili e lungimiranti.

Folli nel coinvolgere tutti quelli che vogliono impegnarsi nel costruire a mani nude un nuovo progetto politico da zero, dal basso e senza risorse. Per farlo abbiamo gli strumenti della nuova tecnologia e capacità sparse sul tutto il territorio da mettere a frutto.

Appassionati nel vivere questo compito come un dovere verso la nostra area politica e soprattutto verso la nostra Nazione, senza scoraggiarci ai primi ostacoli.

Umili nel modo di fare politica, rispettando chi non la pensa come noi e riscoprendo il valore delle diversità. Nella sintesi delle idee troveremo la forza propulsiva che ci occorre.

Lungimiranti nella capacità di mettere insieme le migliori intelligenze intorno ad un progetto di lunga durata, che certamente non raccoglierà i suoi frutti nel breve periodo, ma per cui sicuramente varrà la pena spendersi ed entusiasmarsi.

Per fare questo e molto altro non serviranno solo giovani e volti nuovi, serviranno tutti. Tutti quelli che hanno ancora qualcosa da dare alla buona Politica senza nulla a pretendere. Uno spirito di servizio civico e nobile allo stesso tempo. Se riusciremo a fare un patto generazionale e ideale troveremo facilmente la via da percorrere. Simboli, volti e contenitori verranno di conseguenza.

Non avremo nulla da distribuire, nessuna stelletta, soltanto passione, idee ed entusiasmo.

Riusciremo nell’impresa? Non so dare una risposta, ma di certo varrà la pena averci provato.

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