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Tutto sulla vita di Bashar al-Assad

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Un ragazzo pieno di complessi nei confronti del padre e con un difficile rapporto con il fratello Maher. Un uomo che voleva continuare a praticare l’oftalmologia, la sua grande passione, ma che a 34 anni è stato costretto a lasciare Londra e a diventare la guida di uno dei regimi più autoritari del Medio Oriente. È questa l’altra immagine di Bashar al-Assad, il dittatore della Siria.

STORIA DI UNA VITA
Chi ha seguito le cose scritte da Anna Momigliano sulla Siria pubblicate sulla rivista Studio (dove è caporedattrice) e su Panorama.it, oggi può godere di tutti gli approfondimenti in un solo testo. Per raccontare la vita del dittatore, l’autrice ha pubblicato il libro Il Macellaio di Damasco. Bashar al Assad, biografia di un tiranno che non voleva esserlo” (VandA epublishing, 2013).

LA SUA STRATEGIA
Dopo due anni e mezzo di analisi e approfondimenti, la Momigliano è arrivata alla conclusione che Bashar al-Assadè il dittatore più passivo-aggressivo di sempre”. “Da quando è salito al potere, succedendo al padre 13 anni fa, Assad ha capito che alzare il tiro paga sempre. Ma anche che la strategia migliore è lasciare che sia il proprio nemico a mettersi in un angolo”, si legge nel libro della giornalista.

LA PAURA DEL SANGUE
Al-Assad è l’unico dittatore che ha resistito all’ondata di Primavere arabe. Dopo l’attacco con armi chimiche del 21 agosto sembrava che fosse intrappolato in un angolo, ad aspettare l’intervento degli Stati Uniti e del mondo occidentale. Ma ora è sicuro di sé e attende il vertice di Ginevra 2 a gennaio. Chi lo conosce conferma che cercare lo scontro non è nel suo carattere. Bashar non è il “classico” tiranno, è un uomo riservato e timido: “Di lui si sa che è diventato dittatore quasi controvoglia, perché il fratello maggiore, quello brillante, è morto in un incidente stradale e che il sangue gli faceva impressione”.

INTRIGHI DI PALAZZO
Questo libro “descrive, con dettagli intriganti, prima la “creazione’” di Bashar, con le manovre per trasformarlo in quello che non era. Ossia, un leader. E dunque le faide di palazzo, l’eliminazione di chi poteva fargli ombra, l’allontanamento di alcune figure storiche, il siluramento di generali, veri dinosauri in un apparato che aveva ambizioni di rinnovare senza il coraggio di farlo”, ha scritto Guido Olimpo, giornalista del Corriere della sera, nella prefazione del libro.



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