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Come nel 1936, ‘Oggi in Spagna, domani in Italia’

Correva l’anno 1936 e la Spagna viveva la guerra civile tra l’esercito repubblicano, i Republicanos del Frente Popular e l’esercito monarchico, i Nacionales del generale Francisco Franco, cui riusci’ il colpo di stato. Da Barcellona Carlo Rosselli, via radio, lancio’ lo slogan: ‘Oggi in Spagna, domani in Italia’, e l’esortazione: “[…] Fratelli, compagni italiani, ascoltate. È un volontario italiano che vi parla. Non prestate fede alle notizie bugiarde della stampa fascista che dipinge i rivoluzionari spagnuoli come orde di pazzi sanguinari alla vigilia della sconfitta”. Corre ora l’anno 2013 e la Spagna del cattolico indexMariano Rajoy, vicinissimo a Mario Monti, ri-vive le norme repressive del Regime franchista: divieto di proteste, cortei, sit-in. Da Bruxelles, imagesHannes Swoboda, leader del Presidente del gruppo ‘Socialisti e Democratici’, ‘S&D’, al Parlamento europeo, denuncia: “la Spagna punta a ridurre l’accesso all’aborto”. Poi ai paesi membri della Ue – in primis l’Italia dei sette ‘Ribelli’ renziani del Pd, che hanno contribuito ad affossare il rapporto di Edite Estrela, manda a dire: “Esortiamo i governi nazionali ad abbracciare le liberta’ e i diritti dei loro cittadini invece di limitarli come vogliono i conservatori […] invece di limitare l’aborto, dobbiamo rafforzare i diritti delle donne […] dobbiamo ricordare che siamo un’Europa di progresso e non di regressione”.  Allora nel 1936, Carlo Rosselli l’autore di ‘Socialisme liberal’, bollato dallo stalinista e clericale Palmiro Togliatti “un magro libello antisocialista” scritto da “un ideologo reazionario che nessuna cosa lega alla classe operaia”, era gia’ in Spagna a dare man forte ai Republicanos del Frente Popular che sara’ falcidiato e raso al suolo da Franco. Mentre in Italia appariva, firmato da Togliatti, “l’Appello ai fratelli in camicia nera [..] Diamoci la mano, figli della Nazione italiana! Diamoci la mano, fascisti e comunisti, cattolici e socialisti […] Diamoci la mano e marciamo fianco a fianco per strappare il diritto di essere dei cittadini di un paese civile quale è il nostro”. E, per aver ben compreso e con coraggio denunciato la violenza del fascismo,gramsci Antonio Gramsci, in rotta aperta con il suo partito per aver sposato lo stalinismo e il Concordato tra Stato e Chiesa, divenuto nel 1947 norma costituzionale, marciva in carcere perche’ “quel cervello non deve pensare”. Analoga sorte per il rivoluzionario liberale Piero Gobetti, come per il socialista rifomista Giacomo Matteotti: entrambi cadevano sotto i colpi mortali delle squadracce fasciste! Oggi, nel 2013, l’aria che si sta respirando non deve lasciare per niente tranquilli: e’ piu’ in sintonia con il macabro, orrendo passato che con il cambiamento avvenuto negli anni del centro-sinistra, quello delle grandi riforme, divorzio e aborto, Statuto dei Lavoratori e nazionalizzazione dell’energia elettrica, riforma della sanita’ e scuola media obbligatoria, e per la Spagna con il governo di Zapatero, almeno dal punto di vista dei diritti civili: aborto, divorzio, unioni civili. Insomma, una nuova Resistanza laica e socialista e’ nelle cose.

 

 

 

 

 

 

il ri-torno dell’oscutantismo



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