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Ilva, ecco le nuove norme per il risanamento ambientale

Per dar luogo al risanamento ambientale dell’Ilva si potrà attingere alle risorse della famiglia Riva. In particolare la riqualificazione potrà esser fatta sbloccando le risorse poste sotto sequestro. Questa la nuova disposizione sul grande siderurgico tarantino, ora commissariato e affidato ad Enrico Bondi (commissario) e Edo Ronchi (sub-commissario). Un pacchetto di norme per gli stabilimenti di interesse strategico nazionale, per cui anche – e soprattutto – per l’Ilva, è contenuto nel decreto sulle emergenze ambientali ed industriali approvato dal Consiglio dei Ministri, provvedimento che principalmente si concentra sull’emergenza della Terra dei fuochi.

Tre i punti cardine: sblocco delle risorse per il risanamento degli impianti, semplificazione delle procedure per accelerare l’attuazione dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia), e sospensione delle sanzioni.

UN CAPITOLO AD HOC
È lo stesso governo che è sceso in campo per fronteggiare nuovamente la questione Ilva, con un capitolo ad hoc inserito nel testo del decreto. Secondo quanto scritto da Palazzo Chigi “attesa l’importanza di far luogo al Piano di risanamento ambientale, si prevede che lo stesso vada ulteriormente finanziato attingendo alle risorse finanziarie personali del proprietario dell’impresa commissariata”. Inoltre viene disposto che “in caso di inadempimento possano essere utilizzate somme di quel soggetto che siano sottoposte a sequestro penale per reati anche diversi da quelli di tipo ambientale”. Sarà lo stesso commissario Bondi a diffidare l’impresa: nel testo si legge che “dopo l’approvazione del Piano industriale in relazione agli investimenti previsti per l’attuazione dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) e per l’adozione delle altre misure previste nel Piano di tutela ambientale e sanitaria, il titolare dell’impresa o il socio di maggioranza è diffidato dal commissario straordinario a mettere a disposizione le somme necessarie nel termine dei 15 giorni dal ricevimento della diffida” con un trasferimento su un conto intestato all’azienda commissariata. Nel caso in cui questo non avvenga “al commissario straordinario sono trasferite, su sua richiesta, le somme sottoposte a sequestro penale in relazione a procedimenti penali a carico del titolare dell’impresa o del socio di maggioranza, diversi da quelli per reati ambientali o connessi all’attuazione dell’Aia”. In caso di proscioglimento del titolare dell’impresa o del socio di maggioranza da tali reati, “le somme impiegate per l’attuazione dell’Aia non sono comunque ripetibili”.

LE PROCEDURE SBLOCCA-CANTIERI
Il decreto prevede particolari norme di semplificazione e accelerazione dei procedimenti per la realizzazione degli interventi necessari all’attuazione dell’Aia. Per accorciare i tempi di rilascio delle autorizzazioni, dei permessi e dei nulla osta a livello amministrativo locale richiesti dalle prescrizioni Aia, il decreto prevede che la Conferenza dei servizi a valle dell’Autorizzazione sia gestita e coordinata a livello centrale. Ad ora, sarebbero pronti ad aprire una quarantina di cantieri ma servono le autorizzazioni per i procedimenti edilizi. Per esempio, soltanto per il cambio dei filtri in alcuni impianti si richiede la costruzione di veri e propri mini-condomini; basti pensare che uno solo dei filtri in questione ha uno spessore di 11 metri.

SOSPENSIONE DELLE SANZIONI
Nessuna sanzione speciale per atti o comportamenti imputabili alla gestione commissariale dell’Ilva se vengono rispettate le prescrizioni del Piano ambientale e di quello industriale, nonché la progressiva attuazione dell’Autorizzazione integrata ambientale. Dal decreto emerge la volontà di far ricadere, sostanzialmente, sulla famiglia Riva le sanzioni per i ritardi precedenti all’avvio della stagione commissariale. Cioè Bondi e Ronchi non potrebbero essere toccati da inadempienze a loro non imputabili. Il provvedimento stabilisce perciò che le sanzioni, nel caso siano riferite a comportamenti relativi alla gestione precedente a quella del commissariamento, si irrogano alle persone fisiche realmente colpevoli di quei comportamenti; e non possono essere “caricate” sull’impresa commissariata per tutta la durata del commissariamento. E quanto alle sanzioni speciali causate dall’inadempienza alle prescrizioni dei Riva, non si applicano durante la gestione commissariale quando vengono rispettati i Piani ambientale e industriale, e vi sia la progressiva attuazione dell’Aia.

IL PIANO AMBIENTALE
Negli articoli dedicati alle imprese di interesse strategico nazionale si pensa a ridisegnare “il procedimento di approvazione del Piano ambientale” che deve avvenire entro il 28 febbraio 2014; cosa che incide anche sul successivo Piano industriale. Il decreto chiarisce anche tempi e modi dell’interregno in cui si galleggia al momento tra l’Aia (addivenire) della legge di questa estate predisposta dal governo Letta (ministro dell’Ambiente Andrea Orlando) e quella (attualmente in vigore) dell’esecutivo Monti (ministro dell’Ambiente Corrado Clini). La progressiva attuazione dell’Aia vale fino all’approvazione del Piano ambientale.

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