durante il commiato ad uno dei professori che hanno segnato la storia della mia facoltà, è stato tratteggiato il ritratto di uomo definito: “non solo un professore, ma un intellettuale”.
colpisce che i professori italiani non siano più, per definizione, degli intellettuali. colpisce che, oramai, li si consideri tra i “lavoratori della conoscenza”, dove il complemento di specificazione non riesce a togliere la sensazione che la conoscenza sia la causa materiale e non finale del lavoro.
si avvicina il nuovo anno. ed è uso fare degli auspici. il mio è che dal 2014 i professori tornino ad essere e sentirsi degli intellettuali. è l’unica riforma che non potrà essere fatta dai politici ed è la sola riforma che consentirà all’università professionalizzante dei nostri giorni di riprendere a vivificare.