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Renzi “only about Florence”. O no?

La quasi contemporaneità delle conferenze stampa di Enrico Letta e Matteo Renzi aveva già fatto gridare al “protagonismo” di quest’ultimo. Ma il nuovo segretario del Pd come al solito ha sparigliato le carte premettendo che la sua sarebbe stata “only about Florence”. Ma è stato proprio così?

A leggere fra le parole renziane in realtà, è stato più d’uno l’eco nazionale.

LA SUCCESSIONE A FIRENZE

Innanzitutto il sindaco ribadisce di voler ricandidarsi a Firenze l’anno prossimo. Ma a chi gli domanda se per due o cinque anni risponde: “Io mi ricandido a fare il sindaco per cinque anni, punto. E mi ricandido con alcuni obiettivi. Quello che accadrà in Italia, poi, non lo so”. E in quel “non so”, prefigura già come avverrebbe la successione in caso di sua chiamata alle armi a Palazzo Chigi: “C’è un procedimento che si chiama democrazia e che non prevede la scelta per via ereditaria del successore… Le scelte saranno fatte dai vari partiti al momento opportuno”.

DOPPIO RUOLO, PERCHE’ NO?

Il nuovo segretario del Pd poi ribatte a chi lo accusa della difficoltà di portare avanti due ruoli: “Si tratta di affermare un modello nuovo di sindaco”, facendo l’esempio dei due sindaci di Napoli e di Caserta che sono anche segretari provinciali del Pd. E a chi gli rimbrotta di essere poco presente a Firenze, canta la sua cartolina per il 2013, che è anche un biglietto da visita delle cose fatte per campagne elettorali future: “Dalla crisi occupazionale della Seves, alla rinascita del Maggio musicale ai “Mondiali di ciclismo” che per il sindaco rappresentano il vero simbolo del 2013, un evento che era visto come una sciagura e che invece è stato una straordinaria opportunità per la città. Ecco questa è la mia cartolina del 2013“.

IL PD DEI SINDACI

La cartolina del 2014 è invece quella di costruire un Pd in stile renziano. E per farlo, il nuovo leader di Largo del Nazareno parla di un modello sindaco-centrico: “La nostra idea è aprire di più il Pd agli amministratori – ha ribadito Renzi – è così in tante parti dell’Europa, in Francia, in Germania, solo in Italia questa cosa è vista in modo strano”. Vicino al territorio, lontano dal palazzo, come tante volte ha promesso durante la sua campagna congressuale.

IL SORRISO CHE LO UNISCE A LETTA

Renzi poi si allinea all’ottimismo regnante nella conferenza stampa di Letta e spiega: “Mai come in questo momento l’Italia ha vissuto un momento di disillusione e di difficoltà, mi auguro che si riescano a raccontare le tante cose positive che questa città ha. La sfida è anche cambiare umore”.

 



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