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A Delhi smog e traffico alla pechinese

Lo smog continua ad avvolgere parti di Delhi. Secondo i dati dell’Indian Institute of Tropical Meteorology, la concentrazione di Pm 10, le particelle microscopiche, e di  PM 25, la concentrazione di particolato, hanno superato rispettivamente del 15 e del 20 percento i livelli di venerdì. Le prime addirittura sono quattro volte superiori ai livelli ritenuti limite. Nei giorni scorsi il livello delle polveri fini è oscillato tra i 400 e i 500, con conseguenze sui voli, oltre un centinaio cancellati e in ritardo nella sola giornata di lunedì scorso, e conseguenze per le condizioni dei pazienti con malattie respiratorie.

I prossimi giorni, scrive il Times of India, citando gli scienziati dell’Indian Meterological Department, continueranno a essere freddi e coperti, con leggere piogge. La capitale indiana assiste a un fenomeno comune ad altre metropoli asiatiche. Il mix è dato tra l’altro dalle emissioni dell’industria in crescita e dall’aumento del traffico.

Secondo quanto riporta il Wall Street Journal, in una rapida guida a cosa sta avvenendo a Delhi, le emissioni delle auto contribuiscono a circa il 75 per cento dell’inquinamento in città, stando ai dati del Centre for Science and Environment. Gli scarichi degli oltre 7 milioni di violi nella capitale si combinano con polvere e con la fuliggine dei roghi degli scarti dell’agricoltura negli stati vicini.

Il peggio è finito”, ha detto Rajendra Kumar Jenamani, funzionario del dipartimento metereologico, citato giovedì dal quotidiano del gruppo Murdoch, basando le previsioni sulle previste piogge. Athar Parvaiz, sulla Reuters, evidenzia la necessità di maggiori controlli sui veicoli e sulla circolazione. Secondo una ricerca del Council on Clean Transportation negli ultimi dieci anni il numero di auto sulle strade indiane è cresciuto da 50 milioni a 130 milioni. Alla pericolosità si uniscono inoltre i mix nel carburante, spesso tagliato con diesel e cherosene, perché sostenuti con sussidi, che abbassano tuttavia gli standard qualitativi.

Ogni giorno nelle strade di Delhi scendono 1.400 nuove auto”, ha spiegato Anumita Roychowdhury del CSE all’Hindustan Times, “Soltanto 20 città indiane rispettano standard Euro 4, la maggior parte sono Euro 3. Nel primo caso sono sette anni indietro agli standard europei, nel secondo 12 anni”.

Il governo spinge anche per piani alternativi. Il ministro per i Trasporti, Oscar Fernandes, contattato dalla Thomson Reuters Foundation, parla del piano per creare una rete di veicoli a gas naturale compresso, e non solo nelle grandi metropoli”. L’idea è migliorare il trasporto pubblico per spingere i cittadini ad abbandonare le proprie auto. Un’eventualità ancora lontana per molti autisti, conclude Reuters.


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