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Quel tetto (incostituzionale) al cumulo tra pensioni d’oro e stipendi

Un piccolo, grande, sito web, con poco di un anno di vita, ha, con insistenza e perseveranza, vinto una battaglia quasi solitaria (in cui lo ha affiancato solo una newsletter di dirigenti d’azienda ed un unico articolo del grande Corriere della Sera).

IL CUMULO DELLE PENSIONI
La battaglia è quella del cumulo tra pensioni considerate d’oro ed altro lavoro retribuito. Sapete il pregresso: il M5S, SEL e alcuni deputati del PD hanno proposto un emendamento (alla legge di stabilità) fortemente punitivo per introdurre, oltre al “contributo di solidarietà” (in sostanza un’imposta chiamata solo per bon ton con un altro nome) un “tetto” tra pensioni e ed altri guadagni. Ne sono state presentate tre versioni differenti: in una il “tetto” si sarebbe applicato a tutti i pensionati ed a tutte le tipologie di reddito da lavoro. In un’altra avrebbe riguardato solo pensionati da amministrazioni pubbliche od assimilate e redditi da impiego o attività professionali. In una terza, anche all’interno del pubblico impiego, ci sarebbero state nicchie “colpite” e nicchie “salvate”. Ciò non deve sorprendere: avviene di frequente durante la discussione di un provvedimento poiché spesso idee anche buone vengono inserite in emendamenti senza effettuare una seria istruttoria.

LA CERTEZZA DEL DIRITTO
Penso che Formiche.net non abbia particolarmente a cuore i “pensionati d’oro”, specialmente quelli che sono tali a ragione di leggi speciali (ad esempio, gli ex-elettrici) approvate frettolosamente dal Parlamento. Sa, però, che nessun Paese può mirare alla stabilità se, in un settore così delicato come la previdenza, la certezza del diritto è messa a rischio da riforme quasi ogni anno. Ha, quindi, fatto un’istruttoria seria. Sotto il profilo finanziario la misura avrebbe fatto economizzare tra mezzo milione ed un milione di euro l’anno, nell’ipotesi (ottimistica e si vorrebbe dire anche irrealistica) che la misura non avrebbe aperto la porta ad un aumento del lavoro nero e dell’evasione (come risultante dalla documentazione in base alla quale il “tetto” – esistente – in passato è stato abolito).

IL PARERE DEI COSTITUZIONALISTI
Sotto il profilo giuridico, Formiche.net ha sentito anche due Presidenti Emeriti della Corte Costituzionale. Nessuna delle tre versioni avrebbe resistito ad un esame della Corte poiché altamente discriminatoria nei confronti di una categoria, i pensionati. Se si vuole aumentare il gettito – ha detto uno degli interpellati – lo si deve fare in modo trasparente, tramite un’addizionale alle aliquote per i redditi elevati o tramite una rimodulazione delle aliquote medesime. Ci sono, poi, implicazioni europee. Abbiamo ascoltato l’ex Presidente della Corte dei Conti Europea ed uno dei giudici della Corte Europea di Giustizia. Pareri nettamene negativi (probabilmente anche in quanto la misura arrivava quasi in parallelo con la così detta controversa Google Tax). Da un lato, è stata prospettata la probabilità di una procedura d’infrazione a ragione del carattere discriminatorio (oggi i pensionati, domani gli immigrati). Da un altro, è stato fatto presente che un ricorso alla Corte Europea di Giustizia può essere meno oneroso e più spedito di uno (non “incidentale”, ossia che non emerga su una vertenza giudiziaria di alta natura) alla Corte Costituzionale italiana. Pertanto, gruppo di “cittadini europei” di nazionalità non solo italiana avrebbero potuto dare mandato a legali in grado di sollevare la vertenza in sede europea. Soprattutto, è stato fatto presente come la misura sarebbe contraria alle norme sull’”invecchiamento attivo” (Trattato di Lisbona, e protocolli successivi) che prevedono esplicitamente il lavoro di persone in pensione sia per contribuire, con la loro esperienza, alla produttività multifattoriale europea (la più bassa mediamente nell’arena mondiale) sia per rallentare il processo di esclusione sociale degli anziani (con implicazioni anche sanitarie).

COM’È FINITA (PER ORA)
Sappiamo come è finita (per ora): il tetto al cumulo tra pensioni d’oro e stipendi, viene introdotto all’interno della pubblica amministrazione e riguarda anche i vitalizi dei parlamentari ma non si applicherà ai contratti in essere. Il “tetto” viene allineato alla retribuzione del primo presidente della corte di Cassazione (302 mila euro). In effetti riguarda il Giudice Costituzionale Giuliano Amato e pochi alti. Vere “pensioni d’oro” in incarichi pubblici con grandi oneri e grandi prebende. “Tetti” analoghi esistono negli Stati Uniti ed alcuni Stati europei.
È difficile che gli interessati muovano foglia. Formiche.net, con tenacia, ha sviscerato la materia, tenendo informati i leader politici. Viene spontanea una domanda: perché essi non si dotano di un piccolo staff all’altezza? O non chiedono attività di consulenza a Formiche.net? Sarebbe gratuita se rinunciassero al finanziamento della politica a carico dei contribuenti, oppure in tutti i casi in cui si serve l’interesse dell’Italia.

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