L’Uruguay– primo paese al mondo – ha approvato la legge che legalizza la coltivazione e la compravendita della cannabis, sotto il controllo statale.
Il presidente, Josè Pepe Mujica, sa che questo è solo un tentativo per arginare il fenomeno del narcotraffico. Potrebbe fallire, ma ne vale la pena provarci:”E’ un esperimento – dice in questa intervista esclusiva alla Afp – e come ogni esperimento ha un rischio intrinseco. Abbiamo bisogno di buon senso per fare un passo indietro se non dovesse funzionare. Non possiamo cedere al fanatismo”. “Eppure io credo che potremo dare un contributo all’umanità, un contributo reale. Noi possiamo essere un banco di prova per sviluppare una serie di discipline utili ad arginare il problema e strumenti nuovi per combattere la dipendenza”La posizione di Mujica è estremamente discussa. Lo stesso Papa Francesco dalla Gmg di Rio aveva messo in guardia da ogni tentativo di legalizzazione della droga. Ma con la saggezza dei suoi 78 anni Mujica spiega:”Io non vado in giro a dire che la marijuana fa bene o cose di questo genere. Nessuna dipendenza è positiva. Ma l’uomo è l’unica creatura che agisce contro se stesso: sa che fumare fa male, eppure fuma. Questa è la stessa cosa”.Questa battaglia, se vinta, sarà legata per sempre al suo nome. Lui non sembra curarsene e sul futuro politico dice:”Voglio provare a finire il mio mandato e aver tempo per parlare coi miei amici, giocare a biliardo, raccontare storie e dare consigli da buon vecchio uomo”.